Come promesso, ecco il post dedicato alla lettiera permanente. Una lettiera particolare, che non necessita di pulizie continue ma di una costante manutenzione affinché il processo di “compostaggio” funzioni nel modo corretto.
Lo scopo di una lettiera è quello di isolare dal freddo e di assorbire l’umidità delle deizioni. Inoltre deve essere asciutta per prevenire i problemi di salute delle zampe delle galline e plasmabile per soddisfare i loro bisogni comportamentali.
Di solito la lettiera di un pollaio viene cambiata e pulita molto spesso per assicurare un ambiente salubre, ma la lettiera permanente funziona diversamente e riesce a mantenere il pollaio igienico senza pulizie, avvalendosi di un processo di fermentazione.
Attenzione, senza fermentazione non è una lettiera permanente ma solo una lettiera abbandonata, con conseguenze estremamente dannose per la salute delle galline!
Lettiera permanente
Il metodo si basa sul principio del compostaggio, quindi gli escrementi delle galline non vengono tolti ma compostati all’interno del pollaio stesso, sia nel ricovero notturno che nell’area di razzolamento.
È un sistema molto indicato per pollai con pavimento di terra o cementati, impraticabile in pollai con pavimento in legno perché marcirebbe durante il processo di decomposizione della lettiera.
Come funziona
La lettiera permanente funziona proprio come il compost per il giardino, ossia materiali diversi che si mescolano e vengono decomposti da microrganismi.
Per fare un buon compost da giardino è necessario un equilibrio tra materiali ricchi di azoto e quelli ricchi di carbonio. Uguale nel sistema di lettiera permanente.
Nel pollaio i materiali ricchi di azoto sono rappresentati dalle deiezioni delle galline, mentre i materiali ricchi di carbonio sono quelli che scegliamo per la lettiera.
Questi materiali mescolati tra loro, in presenza di ossigeno e di umidità, permettono ai microrganismi di avviare un processo di decomposizione. Questo processo trasforma l’ammoniaca in azoto e produce un innalzamento di temperatura della massa fermentante.
Il calore che si sviluppa distrugge le uova dei parassiti (vermi e coccidi) e mantiene il pollaio caldo.
Il processo di compostaggio passa attraverso tre fasi, controllate da differenti microrganismi.
Si ha una prima fase di temperatura moderata, che dura un paio di giorni, una di temperatura elevata che persiste da alcuni giorni a diversi mesi e, infine, una fase di raffreddamento e maturazione che continua per qualche altro mese.
Condizioni
Affinché il processo di fermentazione si avii e proceda nel modo giusto, sono necessarie alcune condizioni.
Rapporto carbonio-azoto
Il rapporto corretto tra carbonio e azoto, necessario ai microrganismi per svolgere un’ottimale decomposizione della sostanza organica, sarebbe di 25:1.
Per questo i materiali ricchi di carbonio (la lettiera) devono essere in quantità maggiore di quelli ricchi di azoto (le deizioni) e va da sé che, per ottenere questo equilibrio, lo strato di lettiera deve essere particolarmente abbondante.
Il materiale migliore per iniziare la lettiera permanente è il truciolo di legno (perché ricco di carbonio), anche in mix con la paglia trinciata o le foglie secche.
Da evitare l’impiego esclusivo di pezzi di corteccia (per scarsa capacità di assorbimento), di segatura (per presenza di polvere troppo elevato) o di sabbia (che non si decompone).
Evitare anche l’uso di sola paglia o solo fieno, perché non rilasciano bene l’umidità e hanno maggiori probabilità di ammuffire prima di decomporsi.
Umidità
L’umidità è necessaria per il processo di fermentazione ma non deve essere né troppa, né troppo poca.
Le deizioni sono composte principalmente di acqua, quindi apportano umidità ma se questa è troppa l’ambiente risulterà insalubre.
Ad esempio, allevare più di 4-5 galline (o 10 polli) per metro quadrato produce una quantità eccessiva di escrementi e quindi un’eccessiva umidità nel pollaio.
Anche materiali usati influiscono sull’accumulo di umidità, meglio scegliere quelli che hanno un buona capacità di assorbimento e rilascio dell’umidità.
Se, al contrario, l’umidità è troppo poca, la fermentazione non si avvia perché i microrganismi necessitano di acqua. E, ricordiamo, in assenza di fermentazione avremo un pollaio saturo di ammoniaca e uova di parassiti.
Ossigeno
Il processo di compostaggio è di tipo aerobico, quindi anche l’ossigeno è un elemento fondamentale.
Il razzolare delle galline non sempre è sufficiente ad ossigenare in modo appropriato la lettiera.
Serve un quotidiano mescolamento della lettiera per introdurre ossigeno e ridurre l’accumulo di ammoniaca nel pollaio.
Questo anche se il pollaio ha una buona ventilazione.
Come si fa
Il metodo della lettiera permanente consiste, fondamentalmente, nel lasciare gli escrementi nel pollaio, girare la lettiera sporca un paio di volte a settimana, aggiungere un nuovo strato di materiale vegetale e lasciare che le deiezioni si decompongano.
Come detto, la lettiera permanente mantiene anche il pollaio caldo in modo naturale ma, per avere questo calore durante l’inverno, bisogna iniziare a fine estate.
Iniziare
È importante che lo strato iniziale di lettiera sia ricco di carbonio, sia assorbente e abbastanza fine in modo da decomporsi rapidamente. Il materiale ideale sono i trucioli di legno ma funziona bene anche un mix di trucioli con altri materiali come foglie secche, paglia trinciata, aghi di pino, cippato di corteccia o di bambù.
Si inizia spargendo uno strato abbondante di lettiera su tutto il pavimento del pollaio, alto circa 10-15 centimetri.
Mantenere
All’inizio, per garantire la giusta ossigenazione, è bene mescolare la lettiera sporca di escrementi tutti i giorni, in seguito si può rigirare 2-3 volte a settimana.
Dopo aver rivoltato la lettiera, si aggiunge uno strato sottile, pochi centimetri, di materiale vegetale nuovo.
In questo caso si possono usare anche materiali meno ricchi di carbonio come la paglia, il fieno o la pula (di riso, di canapa, ecc.).
Si prosegue così tutte le settimane, rigirare e aggiungere, e pian piano la lettiera inizierà a decomporsi.
Controllare
Il processo necessita di tempo ma ci si accorge presto se il metodo sta funzionando.
Se si sente odore di ammoniaca, significa che non c’è sufficiente ossigenazione o che c’è troppa umidità. In ogni caso il sistema non sta funzionando.
La lettiera permanente, una volta decomposta, dovrebbe essere una sorta di terriccio leggermente umido, non compatto e non avere cattivo odore.
Prendendone una manciata e stringendola in mano dovrebbe mantenere la forma per un attimo e poi sbriciolarsi.
Se risulta bagnata e non si sbriciola o se è troppo secca, meglio togliere tutto e ricominciare.
Si potrebbe verificare anche un problema di compattamento e/o indurimento della parte superficiale della lettiera. Probabilmente non si è mescolato con costanza (poca ossigenazione del substrato), si può rimediare rastrellando la parte superficiale in modo da rompere la “crosta”.
Togliere e ricominciare
Mescolando e aggiungendo materiale più volte a settimana, dopo qualche mese lo strato di lettiera aumenterà, anche se in parte si decompone.
Prima di rimuoverla e ricominciare un nuovo ciclo, si aspetta che la lettiera raggiunga un’altezza di circa 30 centimetri.
Raggiunta tale altezza si toglie, ma non tutta. Si lascia qualche centimetro di materiale decomposto (velocizzerà la fermentazione) e si ricomincia con del materiale nuovo (trucioli o mix), sempre facendo uno strato di 10-15 centimetri.
In questo modo la lettiera può durare un anno e anche più.
La lettiera decomposta, tolta dal pollaio, può essere usata in giardino e nell’orto come il compost, oppure messa in compostiera, insieme all’umido di cucina e altri materiali.
La nostra esperienza
Le nostre galline avevano un’area di pascolo verde davvero grande per cui non avevano bisogno di una lettiera per il razzolamento. Usavamo la lettiera solo nel ricovero notturno e pulivamo ogni giorno.
La casetta-pollaio grande, però, ha un cassetto estraibile davvero enorme, molto scomodo da togliere e rimettere quotidianamente. Proprio per questo abbiamo pensato di provare il sistema di lettiera permanente.
Per cominciare abbiamo sistemato una lastra di materiale plastico sopra la lamiera del cassetto che fa da pavimento, perché il lamierino non ci sembrava molto idoneo al processo di decomposizione. Poi abbiamo messo uno strato abbondante di paglia del nostro grano, unico materiale che avevamo a disposizione.
Diciamo subito che non è stato semplice far partire il processo di fermentazione.
La paglia non è il materiale migliore per iniziare la lettiera permanente e, benché molto assorbente, non rilascia bene l’umidità. Mettiamoci pure che il clima qui da noi è umido e nebbioso…
Insomma, l’inizio è stato stentato e abbiamo dovuto ricominciare da capo un paio di volte perché l’odore del pollaio ci diceva che il sistema non stava funzionando. C’era troppa umidità, nonostante la ventilazione e il numero esiguo di galline.
Comunque non ci siamo arresi e, l’ultima volta che abbiamo ricominciato, abbiamo aggiunto un po’ di cenere allo strato di paglia. Mescolando la lettiera ogni giorno, finalmente il processo è partito. Il pollaio non emanava nessun odore e, in seguito, la paglia e le deizioni si sono decomposte e trasformate in una sorta di terriccio.
Per noi la lettiera permanente ha funzionato egregiamente da marzo a settembre, ma abbiamo avuto difficoltà a mantenerla durante l’autunno e l’inverno.
Alla fine abbiamo usato un sistema ibrido, sei mesi di lettiera permanente e sei mesi di pulizie quotidiane vista l’impossibilità di contrastare l’umidità del nostro clima.
Magari aggiungendo la zeolite avrebbe funzionato anche durante il periodo invernale, chissà.