Ottobre è ancora un mese impegnativo tra orto invernale, scarducciatura nella carciofaia e preparazioni per le semine invernali di legumi e grano. Siamo in autunno anche se non si vedono ancora il suoi bellissimi e caratteristici colori.
Nell’orto
Le piante estive ci stanno per abbandonare, questa stagione è stata davvero poco produttiva.
Di solito questo è il mese dell’ultima raccolta dei pomodori, ma quest’anno è possibile che le piante, malate, muoiano prima del solito. E di pomodori, durante tutta la stagione, ne abbiamo avuti davvero pochi.
Anche per peperoni e melanzane, che da noi hanno cominciato a produrre molto tardi, la stagione sembra finita senza che ci abbiano regalato frutti degni di essere raccolti.
Orto invernale
Per ora, nel nostro orto ci sono solo le piante di cavoli e broccoli dello scorso anno, qualcuna già produttiva come i cavoletti di Bruxelles.
Le piantine nuove, invece, sono tuttora nelle vaschette di semina perché ancora molto piccole. Speriamo che le temperature rimangano miti ancora per un po’ in modo da trapiantarle entro una quindicina di giorni.
Sarebbe un peccato se non dovessimo riuscirci visto che sono nate praticamente tutte le varietà, dal cavolo nero al broccolo viola di Sicilia. Persino le carote tonde!
Nell’orto il monitoraggio delle lumache si intensifica. Diciamo che è una lotta continua, si ricomincia quindi con le cacce notturne.
Siamo stati più fortunati con la cavolaia perché siamo riusciti a scovare molte uova prima che nascessero i bruchi. Ma le farfalle ancora depongono quindi ancora attenzione. Comunque se ci dovesse sfuggire qualcosa, il bacillus thuringensis porrà facilmente rimedio.
Lavori di ottobre
Man mano che le piante muoiono dovremo tagliarle a livello terra e fare un po’ di pulizia sulle file di coltivazione estirpando la vegetazione spontanea che non smette di crescere.
Dovremmo togliere anche i tutori dei pomodori ma è quasi inutile dirlo perché tanto non lo facciamo, rimandiamo sempre alla primavera!
È tempo di raccogliere le foglie che cadono dagli alberi perché sono un materiale eccellente per pacciamare e vogliamo usarlo nell’orto. L’aggiunta di foglie, al fieno e alla paglia già presenti, dovrebbe aiutare la creazione di hummus, e il nostro orto ne ha davvero bisogno.
Fuori dall’orto
Legumi e grano
Grandi preparazioni per la semina delle fave e del grano.
Bisogna sistemare le zone dedicate che, per ora, sono ricoperte di erba varia. Dovremo sfalciare e passare con la motozappa almeno due volte, a distanza di qualche giorno, per avere un terreno decente pronto per fine ottobre quando faremo le semine.
Sovescio
Tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre sarebbe il momento per seminare il sovescio, tecnica di agricoltura naturale. Sarebbe il sovescio principale, leguminose e graminacee, che si lascia crescere durante l’inverno per sfalciarlo in aprile.
Dopo l’esperienza del sovescio fatta in primavera, però, non siamo convinti di voler ripetere l’esperimento. Sicuramente non proveremo nell’orto.
Il sovescio primaverile ci ha fatto capire che lasciare la vegetazione alta, per molti mesi, ci ha ostacolato nei movimenti/spostamenti nel campo e ci ha tolto la tranquillità nei lavori quotidiani per via della comparsa di molte serpi.
Benché convinti che il sovescio sia un ottimo modo per arricchire e migliorare il suolo, ci siamo resi conto che per il momento non siamo pronti a vivere nella natura selvaggia. D’altra parte l’agricoltura è un percorso e noi seguiamo il nostro.
Carciofaia
Nella carciofaia a fine ottobre si prelevano i carducci e contestualmente si zappetta intorno alle piante.
La scarducciatura è necessaria affinché le piante possano svilupparsi meglio ed essere più produttive. Nel contempo permette di ingrandire la carciofaia con il trapianto dei carducci prelevati.
Purtroppo ancora non siamo molti bravi in questa operazione, spesso i “baby-carciofi” che togliamo hanno poche radici e non sopravvivono dopo il trapianto. Speriamo di migliorare con la pratica.
Alberi
Ottobre è il periodo giusto per mettere a dimora nuovi alberi.
Farlo nella stagione autunnale, invece che in primavera, ha dei vantaggi.
Permetterà agli alberi di ambientarsi, di sviluppare le radici e, inoltre, essendo l’autunno mediamente piovoso, non dovremo preoccuparci di irrigare.
In primavera, se compariranno nuove gemme, sapremo che sono riusciti ad adattarsi al nostro terreno argilloso.
Abbiamo diversi mini alberi da mettere a dimora, nati da seme e da polloni, e quest’anno proveremo a piantarli anche dentro l’orto.
Finora non abbiamo avuto il coraggio di farlo e finiamo sempre per metterli lungo i bordi del campo. Invece gli alberi dentro l’orto sono molto utili, per ombreggiare e riparare gli ortaggi dalle temperature estive, quasi sempre altissime, e anche per creare un micro-habitat in sinergia con gli ortaggi.
Raccolto
Nel campo sono comparsi i crochi che ogni anno punteggiano di giallo il prato verde. Fanno molta allegria ma non si mangiano!
Nel frutteto non abbiamo molto da cogliere, l’unico albero in produzione è il melograno. È carico di frutti ma alcuni, quelli sul lato sud, sono come bruciati dal sole. Li raccoglieremo verso metà ottobre, chissà se saranno buoni.
Gli alberi di ulivo, benché in salute, non portano molte olive. Riusciremo a fare solo un paio di barattoli di olive in salamoia.
Peccato, degna conclusione di una brutta stagione.
Nel pollaio
Non abbiamo più le galline, ma ricordiamo benissimo che questo è il periodo della muta. Di solito succedeva già a settembre, ma di sicuro con il cadere delle foglie cadevano anche le piume!
La muta è un periodo impegnativo per le galline e la loro dieta necessita di più proteine, come abbiamo già scritto.
Comincia anche la stagione umida, per cui il pollaio deve essere sempre pulito e ben areato, e bisogna verificare che il materiale della lettiera (paglia, trucioli, ecc.) non sviluppi muffe dannose.
Con la stagione fredda le galline possono soffrire di affezioni respiratorie, per aiutarle si può cominciare ad introdurre nell’alimentazione qualche integratore naturale che rinforzi il loro sistema immunatario come erbe aromatiche, spezie, aglio e aceto.
2 commenti
Ciao, vi seguo con interesse, anche nel mio piccolo orto familiar-sperimentale quest’anno è stato un disastro… mi trovo nella pianura padana, in un contesto molto simile al vostro… zero dico zero pomodori, e se non ci sono quelli per me è come se non ci fosse stata nemmeno l’estate..come si suol dire, mal comune mezzo gaudio (direi meno di mezzo, un quarto al massimo, via). Avete mai provato, riguardo ai carciofi a lasciar crescere tutte le piantine così come sono spuntate, per vedere cosa viene… troppo nature?
Un caro saluto
Ciao Alberto, condividiamo con te che senza pomodori non sembra esserci stata l’estate!
Riguardo ai carciofi, sì, ci capita di lasciare le piante al loro ciclo naturale. Ovviamente le piante crescono e producono ugualmente, alla natura non servono i nostri interventi umani per crescere e prosperare.
La scarducciatura serve a noi per avere materiale per ingrandire la carciofaia e per avere piante più produttive.
Se non abbiamo tempo di fare tutte le operazioni “da manuale” non ne facciamo certo un dramma.
Un caro saluto anche a te.