Questo mese di giugno appena passato è stato pieno di difficoltà, personali ed agricole. Non abbiamo avuto il tempo, e l’umore giusto, per scrivere nuovi post e/o aggiornarvi sulla nostra agricoltura.
Comunque, dopo la tempesta arriva sempre il sereno, proprio come dopo tanta pioggia è arrivato un caldo torrido!
Difficoltà nell’orto
Gran parte del nostro appezzamento è ancora ricoperto di erba alta, non siamo ancora riusciti a sfalciare tutto. Nonostante il caldo la vegetazione spontanea continua a crescere. Anche nell’orto pacciamato.
Sembra “il giorno della marmotta”, non facciamo che sfalciare e sistemare ogni giorno da capo!
Le piante di pomodori, come sospettavamo, sono malate di peronospora.
Nella nostra zona abbiamo tutti lo stesso problema perché nessuno è riuscito a fare dei trattamenti prima delle abbondanti pioggie. Molti contadini hanno tolto tutte le foglie, fino a 60-80 cm, nella speranza di salvare il raccolto.
I nostri pomodori antichi non sono ancora compromessi del tutto e speriamo che il trattamento con poltiglia bordelese (che finalmente abbiamo potuto fare) e la loro memoria genetica, li salverà.
Inoltre le piante più indietro nella crescita, e sono parecchie, non sembrano neanche malate.
Dopo un po’ di sconforto, cerchiamo di vederne il lato positivo: le piante che avranno resistito meglio a questa avversità saranno quelle da cui salveremo i semi. Un’opportunità di selezione naturale, semi sempre più adatti e resistenti.
Tutti gli altri ortaggi, dalle melanzane ai cetrioli, stanno crescendo bene benché non abbiamo ancora raccolto, e mangiato, nulla.
Per le zucchine le temperature sono già troppo elevate e, nonostante l’irrigazione, non raccoglieremo molto. Peccato, perché quest’anno avevamo messo in campo diverse varietà proprio per capire quale fosse la più adatta al nostro microclima.
Per ora possiamo dire che la riuscita migliore ce l’hanno quelle che in realtà sono zucche, anche se noi le consumiamo come zucchine, cioè la trombetta di Albenga e la new entry zucca spinosa.
Tra le zucchine classiche quella bolognese è la più rigogliosa, seguita dall’alberello di Sarzana mentre la romanesca stenta proprio a crescere.
Fuori dall’orto
Legumi
L’area legumi ci ha dato soddisfazione. Siamo riusciti ad avere i piselli anche se seminati molto tardi. Certo non un grande raccolto ma, aumentandone la quantità, il prossimo anno potremo avere anche delle scorte invernali.
La roveja è stata una bellissima sorpresa. I pochi semi che avevamo messo hanno germinato tutti e le piante sono state molto produttive. Con una fila di neanche un metro abbiamo raccolto moltissimo!
Abbiamo salvato tutto per la semina del prossimo anno ma, ovviamente, abbiamo anche assaggiato questi piselli selvatici e ci sono piaciuti molto.
Quest’anno i ceci sono un po’ diversi dal solito: le piante sono enormi, quasi il doppio degli altri anni, tanto che si sono un po’ allettate. Probabilmente le pioggie e le temperature hanno influito moltissimo sulla loro crescita.
Tanta grandezza, però, non equivale a tanta produzione, infatti hanno tantissime foglie ma pochi baccelli.
Le piante sono ancora verdissime, mentre dovrebbero essere in via di ingiallimento, e stanno facendo ancora i fiori. Vedremo quando sarà il momento della raccolta.
Grano
Abbiamo fatto la mietitura del grano tenero, molto in ritardo e con grande difficoltà.
Nonostante siamo abituati ad avere erbacce e cicorie tra le spighe, mai abbiamo visto una tale giungla. Quasi impossibile separare l’erba dal grano. Quindi mietitura a mano, e per buona parte senza falcetto, proprio a mano e poche spighe alla volta!
Il grano duro giace allettato sul campo, in mezzo alla vegetazione spontanea. Stiamo considerando di lasciarlo lì e vedere se si risemina naturalmente. Mietere in quelle condizioni sarebbe davvero molto impegnativo.
Frutteto
Come già detto il mese scorso, di frutta ne abbiamo proprio poca. Qualche pesca e qualche albicocca ancora in fase di maturazione.
I fichi promettono bene e speriamo non siano una delusione. Quelli che di solito raccogliamo a giugno, benchè fossero grandi, non erano maturi ed erano duri come sassi. Anche il melograno è pieno di fiori magnifici.
Diy
Stiamo realizzando una piccola trebbia per il grano. Lo diciamo da anni e finalmente avremo un prototipo da testare. Prossimante faremo un post dedicato, intanto un’anticipazione con le prime foto delle fasi di costruzione.