A fine aprile l’orto estivo prenderà forma, quindi in questo mese si lavora ancora parecchio.
La nuova stagione agricola è già cominciata a marzo con le prime semine in campo, ora è tempo di completare le preparazioni ed effettuare i trapianti.
Dentro e fuori dall’orto
Il mese scorso abbiamo preparato le zone che hanno ospitato le prime semine in campo, ora continuiamo a lavorare perché a fine mese tutte le piantine l’orto estivo verranno trapiantate nell’orto. Molto è stato fatto ma molto resta da fare.
Semine e lavori conclusi
Abbiamo iniziato con il nostro primo sovescio per migliorare il terreno. Solo due piccole zone, ma l’importante è cominciare.
Dopo la semina e la rada pacciamatura, la vegetazione spontanea è ricresciuta a vista d’occhio mentre le piantine del sovescio erano ancora sono minuscole. Abbiamo ri-sfalciato per dare spazio e luce alle colture da sovescio, ma le “erbacce” continuano a crescere velocemente e le piante da sovescio restano minuscole.
Sembrano anche dimunuite, forse molti germogli sono morti.
Sapevamo delle difficoltà di un sovescio primaverile, ma volevamo fare l’esperienza, mettere in pratica quanto imparato. In autunno faremo un nuovo sovescio e, invece di partire da zero, cominceremo un passetto più avanti.
Sempre il mese scorso abbiamo fatto le semine dei legumi. Dentro l’orto i fagiolini, e fuori dall’orto ceci, piselli, roveja e cicerchie. Ci sono volute due settimane per veder spuntare le piantine di ceci e di cicerchia, ancora di più per i fagiolini, che cominciano a germogliare solo ora, mentre di piselli e roveja non c’è traccia!
In fretta e furia abbiamo seminato anche qualche patata della Tuscia, riutilizzando le stesse strutture a torre dello scorso anno. Non siamo riusciti a fare le modifiche in tempo, però abbiamo cambiato lo spessore degli strati di terra (più alti) e speriamo che questo porterà risultati migliori.
Compiti di Aprile
Lavori di Aprile
Continuiamo a sistemare l’orto per essere pronti a fare i trapianti.
Abbiamo finito di sfalciare la vegetazione spontanea, nata sia sulle file che sui camminamenti, e non ci resta che integrare la pacciamatura con la nostra paglia.
Nonostante avessimo lasciato crescere la vegetazione spontanea per avere un abbondante sfalcio da usare come pacciamatura, rimane sempre scarsa. Difficilmente arriveremo ai famosi 20 centimetri.
Per ora lo sfalcio ha prodotto uno strato di circa 7-8 cm, aggiungendo la paglia speriamo di arrivare almeno a 15.
Nell’orto stiamo verificando lo stato delle canne-tutori: togliamo quelle troppo fragili e ne mettiamo di nuove. Diventa sempre più urgente affrontare l’argomento tutori permanenti perché allestire ogni anno nuove strutture prende troppo tempo ed troppa energia.
La sistemazione della zona orto prevede anche lo smontaggio dei bancali sinergici da trasformare in aiuola a livello terra. Non possiamo più rimandare perché lo spazio ci serve, nell’orto già a disposizione non entrerebbero tutte le piante dei pomodori che abbiamo in semenzaio.
Il lavoro è impegnativo perché la terra è molto dura e i bancali sono ricoperti da una sorta di giungla di erbacce, trifoglio, bieta e cicoria.
Una volta distrutti i bancali e trasformati in una nuova zona orto, dovremo sistemare l’irrigazione ad ala gocciolante su questa nuova area e collegarla all’impianto delle altre aiuole.
Nell’orto stiamo lasciando alcune piante invernali in modo che vadano a seme, nell’ottica di essere sempre più autosufficienti per quanto riguarda le sementi. Salveremo semi di friarielli, di verza e di broccolo calabrese, dalle piante che ci hanno dato più soddisfazione questo inverno.
Un po’ di lavoro da fare anche nella carciofaia (che tra poco darà i suoi “frutti”), cioè sfalcio della vegetazione e zappettatura superficiale vicino alle piante, mentre il grano cresce bene senza bisogno di alcun intervento.
Trapianti di aprile
A fine aprile faremo i trapianti di tutte le piantine del semenzaio dove, purtroppo, abbiamo avuto qualche problema. Le piantine, infatti, non sono molto rigogliose.
Molte sono indietro nella crescita, alcune non sono nate ed altre sono state divorate dalle limacce che, incredibilmente, si sono intrufolate dentro il semenzaio.
Abbiamo dovuto fare una pulizia straordinaria del cassone, alla ricerca di chi si mangiava i giovani germogli e le foglie delle zucche.
Qualcosa abbiamo riseminato e qualcosa abbiamo trapiantato in vasetti più grandi, nella speranza di avere sufficienti piante per la stagione estiva.
Stiamo ancora cercando di capire cosa non ha funzionato, forse il terriccio usato o la temperatura impostata per il filo riscaldante (20 gradi) non adeguata.
Alcune delle vaschette riseminate le abbiamo spostate in casa per fare un confronto e scoprire quale possa essere stato il problema.
Avremo sicuramente i pomodori, di diverse varietà antiche, le carote tonde, il finocchietto, le zucche e zucchine, molte perplessità su melanzane, peperoni e sedano. Probabilmente dovremo comprare ancora qualcosa al vivaio.
Semine di Aprile
Dopo il 15 aprile faremo delle nuove semine: in campo altri fagiolini e le arachidi, mentre in semenzaio il mais rosso e i girasoli, per avere piantine già un po’ cresciute al momento di impiantare la gilda delle tre sorelle.
A fine mese, semineremo i fagioli del Purgatorio, parte nella gilda, insieme al mais e alle nostre zucche preferite (hokkaido e butternut), e parte nella zona legumi.
In questa area faremo anche la semina diretta di altre varietà di zucca, per ogni evenienza.
Sempre a fine aprile, finalmente potremo seminare i fiori: calendula, camomilla e campanule. Le macchie di colore nell’orto rallegrano l’anima, oltre ad attirare gli insetti impollinatori.
Frutteto
La situazione alberi è un po’ critica, siamo molto scarsi riguardo la loro cura e potatatura. Dobbiamo ancora imparare molto e farci una nostra idea su cosa è meglio fare o non fare.
I fichi sono stati potati, ma così poco che necessiterebbero di un ulteriore potatura per togliere altri polloni e altri rami secchi.
Il nespolo giapponese è malato, sta un po’ meglio di questo inverno, da quando abbiamo fatto i trattamenti con il bicarbonato, ma ancora soffre di botrite.
Il pesco, unico albero di cui eravamo orgogliosi, si sta ri-ammalando di “bolla”. Lo scorso anno l’albero era finalmente sano ed eravamo convinti di essere riusciti a debellarla dopo qualche anno di trattamenti con bicarbonato e olio di Neem. Invece quest’anno la “bolla” è ricomparsa, che delusione. Purtroppo tra gennaio e febbraio non siamo riusciti a fare ancora il trattamento col bicabornato, ne abbiamo fatto solo uno ed evidentemente non è bastato…
Sotto l’albicocco, che cresce in modo caotico visto che non l’abbiamo potato, la stupenda, enorme pianta di lavanda sta morendo. Si è seccata tutta di un colpo, ma speriamo possa ripartire perché su un ramo abbiamo visto una decina di foglioline nuove.