Anno nuovo, pratiche nuove e nuovo calendario agricolo. Infatti, seguendo l’agricoltura naturale, più che scandire i lavori agricoli mese per mese, dovremo cominciare a pensare in termini di stagioni. I lavori nell’orto saranno suddivisi in macro-periodi.
Di solito un calendario agricolo prevede operazioni da fare mese per mese. Possiamo trovare le indicazioni per quali lavori, quali semine e quali trapianti fare in ogni mese dell’anno.
Anche noi finora abbiamo, più o meno, seguito questo schema. E abbiamo anche scritto post su cosa facciamo ogni mese.
Continueremo a farlo perché è molto utile sapere qual è il periodo migliore per ogni semina o operazione agricola da fare. Però vogliamo aggiungere un diverso modo di guardare al nosto terreno, un calendario agricolo che si snoda per stagioni in cui effettuare le pratiche di AN.
Le pratiche dell’Agricoltura Naturale
Le pratiche basilari di questo tipo di agricoltura sono, sintetizzate al massimo, migliorare la terra senza lavorazioni meccaniche e seminare.
Un terreno veramente fertile significa copertura perenne di vegetazione, quindi seminare, seminare e ancora seminare. Di tutto, non solo gli ortaggi.
Questa pratica si traduce in biodiversità, auto fertilizzazione del terreno e sostenibilità.
Non sarà più necessario apportare fertilizzanti, concimi, pesticidi e, infine, neanche acqua.
Insomma nulla, la natura farà da sola.
Calendario agricolo
Ecco dunque una visione di quel che c’è da fare durante l’anno, in ottica di stagioni.
Pensare a macro-periodi si adatta molto meglio alla variabilità climatica degli ultimi anni. Ad esempio, lo scorso anno la primavera è durata molto poco perché il caldo è arrivato prestissimo, e le operazioni da fare in ottobre in realtà si sarebbero potute fare anche a dicembre, viste le temperature.
Primavera
Per primavera si intende il periodo tra aprile e maggio, o quando non c’è più pericolo di gelate e le temperature sono miti.
- A metà aprile si sfalcia il sovescio. Di solito con la falce, e si lascia sul terreno.
- Si aspettano due settimane e si controlla che la pacciamatura del sovescio sia sufficiente. Serve uno strato pacciamante di 20 centimetri nell’orto.
- Se non è sufficiente, si integra con altro materiale. Un mix di paglia e fieno.
- A fine aprile si fanno le semine e i trapianti dell’orto estivo.
- Si verificano i contenitori delle semine per stratificazione.
Tutto questo, ovviamente, per chi ha già seminato le piante da sovescio in autunno.
Noi non siamo riusciti, quindi faremo questo ripristino dell’orto tra marzo e aprile, come ogni anno. Non avendo il sovescio, per pacciamare sfalceremo la vegetazione spontanea e aggiungeremo la nostra paglia. Sicuramente dovremo ancora usare i sacchi di iuta perché lo strato pacciamante non sarà sufficiente.
Estate
Per questa stagione il calendario agricolo di AN è uguale a quello di agricoltura tradizionale.
- Tra luglio e agosto si fanno semine e trapianti per l’orto invernale.
- Si raccoglie, sia nell’orto che fuori.
- E si trasformano i raccolti estivi.
Per noi la novità è che, oltre alle piante ortive invernali, semineremo nelle zone dedicate al grano, subito dopo la mietitura.
Di solito, dopo aver mietuto, non ci occupiamo più di quelle aree e lasciamo che la vegetazione spontanea faccia il suo corso fino ad ottobre, quando sfalciamo e fresiamo per seminare i legumi.
Quest’anno invece vogliamo seminare il grano saraceno, o qualche mix estivo di sovescio, proprio a luglio. Dovrebbero essere coltivazioni a crescita rapida e pronte da sfalciare in ottobre per lasciare spazio alla coltivazione dei legumi. Nel frattempo dovrebbero aver migliorato il suolo, e da sfalciate, diventare la pacciamatura delle fave.
Per il resto saremo occupati, come al solito, con il grano, i ceci e le passate di pomodoro. Oltre alla trasformazione dei raccolti: fave, frutta, melanzane e zucchine.
Autunno
Sul calendario agricolo di AN sembra proprio che il mese di ottobre sia uno dei più impegnativi.
- Semina del sovescio (leguminose e graminacee), fuori e dentro l’orto. Questa è la semina principale, quella che apporterà migliorie al suolo e fornirà il materiale per pacciamare.
Si usa il metodo delle palline di argilla o quello “dell’ammollo”. - Ulteriori semine di arbusti o alberi con il metodo della stratificazione. I contenitori vanno “dimenticati ” all’aperto per tutto l’inverno, e in primavera si verifica lo stato dei semi.
- Si trapiantano alberi e arbusti, comprati a radice nuda o quelli nati da precedenti semine per stratificazione.
Il prossimo autunno semineremo il sovescio dentro l’orto e sperimenteremo questa pratica di agricoltura naturale, che è quella che più ci spaventa. Sarà gestibile?
Fuori dall’orto non sarà un problema, ci capita già adesso di avere il campo pieno di erbe spontanee altissime perché non sfalciamo con regolarità!
Inverno
A fine inverno, febbraio-marzo, oltre i soliti lavori, il calendario agricolo prevede una nuova pratica.
- Seconda semina del sovescio. In questo caso di brassicacee (come rafano e senape) che, non resistendo al gelo, non possono essere seminate ad ottobre. Oppure un mix di sovescio, specifico per l’estate.
- Raccolta e trasformazione degli ortaggi invernali.
Questa è la prima pratica nuova che sperimenteremo. Abbiamo ordinato il grano sareceno (per seminarlo a luglio) e stiamo scegliendo tra diversi mix da sovescio estivo che comprendono senape, rafano e fiori o legumi e trifogli. Potremo anche optare per singole coltivazioni, comprando solo semi di rafano e veccia estiva.
L’incoveniente è che i semi da sovescio costano parecchio. Per ora proveremo su piccole zone del terreno, coprire tutta l’area ci costerebbe una fortuna.
Febbraio è anche il mese delle semine in semenzaio per chi, come noi, salva i semi delle proprie piante e vuole autoprodursi tutto, o quasi, quello che mangia!
Marzo, invece, delle prime semine in campo: patate, ceci e piselli.