Finalmente sono arrivati i semi per l’orto estivo che abbiamo ordinato! Da quest’anno potremmo avere un orto con piante nate tutte da semi standard e di varietà antiche e/o locali.
Era uno dei nostri buoni propositi per l’anno nuovo, il primo che si concretizza.
Vi abbiamo già raccontato la nostra esperienza nell’acquisto dei semi, ora condividiamo con voi quali semi abbiamo comprato e quali sono i nostri progetti di coltivazioni di quest’anno, dentro e fuori dall’orto.
Semi per l’orto estivo
La maggior parte del nostro semenzaio riscaldato sarà occupato, come sempre, dai nostri pomodori antichi.
Abbiamo i nostri semi anche per i friggitielli, i cetriolini e le zucche. Anzi di queste ne abbiamo molte varietà ma semineremo solo Butternut e Hokkaido, le nostre zucche preferite.
I semi che abbiamo comprato vanno a sostituire le piantine dell’orto estivo che compravamo al vivaio e trapiantavamo in campo ad aprile. Da quest’anno saremo autonomi.
Semi di varietà locali
Abbiamo preso principalmente varietà tradizionali, la cui coltivazione è tipica di una zona specifica. Molte di queste varietà locali possono essere considerate anche antiche perché coltivate dagli inizi del 1900.
Zucchine
Cominciamo con le zucchine che, al contrario delle zucche, qui da noi non sono molto produttive e soffronno parecchio senza trattamenti rameici. Questa volta proveremo partendo dai semi della varietà che amiamo, cioè lo zucchino romanesco.
Abbiamo dovuto comprare anche semi di zucchina trombetta di Albenga perché quest’anno non siamo riusciti a salvare i semi. Le piante hanno prodotto zucchine fino a novembre ma quelle che abbiamo lasciato a maturare non hanno sviluppato bene il classico rigonfiamento che contiene i semi.
Solanacce
Per peperoni e melanze abbiamo scelto peperone giallo di Cuneo e melanzana lunga di Napoli. Coltivazioni già collaudate nell’orto anche se partendo da piantine del vivaio. Siamo curiosi di vedere se partendo dai semi, e coltivando varietà non ibride, le piante produrrano di più.
Erbe aromatiche
Nel nostro orto non mancano mai tante piante di basilico, che compriamo sempre al vivaio. Questa volta proviamo a coltivare, partendo dai semi, due varietà locali e famosissime: basilico genovese e basilico greco. Le metteremo a debita distanza nell’orto e vedremo quale si adatta meglio alla nostra terra.
Semi di varietà antiche
Come detto molte varietà locali sono coltivate da generazioni, ed alcune di queste coltivazioni sono oggi ritenute antiche e rare. Tra i semi per l’orto estivo acquistati, ecco quelli antichi.
Canasta e scarola fiorentina, uniche insalate del nostro orto, varietà coltivate dal 1700.
Sedano dorato d’Asti, varietà locale antica.
Carote Marché de Paris, particolari carote piccole e tonde, note già nel XVI secolo ed ora anche nella lista di Slow Food. Vediamo se riusciremo finalmente ad avere delle carote nell’orto, dopo tanti fallimenti!
Melone di Charentais, di origine francese, considerato tra i migliori per gusto e profumo. Introvabile in vendita perché poco adatto al trasporto, dovrebbe essere una squisitezza.
Semi di legumi
Per aumentare la nostra produzione di legumi, fave, ceci sultano e fagioli del Purgatorio, abbiamo preso due nuove specie: la roveja e la cicerchia.
Sono legumi di antica tradizione che ci daranno la possibilità di avere più proteine vegetali nel piatto e anche una migliore rotazione nel campo con le altre coltivazioni.
La quantità di semi contenuti nelle bustine di questi legumi è così esigua che non potremo mangiare il piccolo raccolto che verrà. Li semineremo solo per produrre altri semi per le prossime coltivazioni. L’importante è cominciare, se le piante si adatteranno bene potremo sempre comprare altre bustine di semi per integrare quelli che salveremo.
Abbiamo comprato anche le arachidi, sempre in quantità esigua. Avevamo già provato questa coltivazione senza successo (non era nata nessuna pianta), ora ritentiamo perché l’idea di autoprodurre del burro di arachidi ci attira molto.
Infine abbiamo ordinato due varietà di fagiolini, da seminare direttamente in campo intorno al 19 marzo.
Il Regina viola, fagiolino nano francese, una varietà moderna ma il colore ci ha incuriosito molto e il fagiolo Dolico, una delle varietà più antiche italiane, conosciuto già dai Romani. Fagiolo mangiatutto, varietà nana, verde e senza filo.
Altri semi dell’orto estivo
In primavera semineremo in campo il mais rosso di Marano, avuto in regalo, e i girasoli da semi salvati dalla prima gilda delle tre sorelle.
Per migliorare la biodiversità del nostro orto, faremo anche la semina di calendula e tagete (semi nostri) e di finocchietto e camomilla selvatica, semi comprati. Non vediamo l’ora di poterci fare delle tisane!
Semi di sovescio estivo
Per il primo sovescio che faremo, seguendo l’agricoltura naturale, abbiamo già parte della sementa (trifoglio, rape, rucola) e abbiamo ordinato altri semi, più specifici, per il sovescio estivo: senape rossa, erba medica e grano saraceno.
Di questi abbiamo ordinato confezioni grandi (un chilo e due chili e mezzo) e i costi sono stati notevoli. L’erba medica in particolare è molto cara.
Alla fine, per queste tre piante abbiamo speso di più che per tutti gli altri semi messi insieme. Circa 45 euro solo per il sovescio, speriamo almeno di riuscire a coprire parecchie zone del campo e di produrre tanta pacciamatura.
Semi per l’orto invernale
Per ammortizzare le spese di spedizione, abbiamo preso anche qualche bustina di semi per il prossimo orto invernale.
Le semine le faremo tra luglio ed agosto, e per queste piante non serve il semenzaio riscaldato.
Nello specifico abbiamo comprato semi di:
cavolo gigante di Brunswick, varietà di antica tedesca del diciottesimo secolo,
cavolo nero toscano, varietà antica stra-famosa,
cavolfiore viola siciliano, una varietà locale,
broccolo calabrese ramoso, varietà autoctona del Mediterraneo, coltivata da tempo immemore.
Seminare
Non ci resta che comprare un po’ di terriccio adatto e cominciare a seminare nelle vaschette.
Saremo impegnati per molti mesi: innaffiare tutti giorni, aprire e chiudere il semenzaio, controllare la temperatura…
Ma saremo anche felici di veder nascere le nuove piantine, saranno le madri di quello che coltiveremo nel nostro campo negli anni a venire.
Stiamo cominciando un ciclo, un nuovo ciclo di arricchimento del nostro terreno, di aumento di biodiversità e di autosufficienza alimentare. E di questi tempi non è poco!