I probiotici sono alimenti veramente benefici per la nostra salute e quella delle nostre galline? Probiotici, fermenti e yogurt sono la stessa cosa? Facciamo chiarezza su cosa significa alimento probiotico e perché probiotici e yogurt, nonostante le pubblicità ingannevoli, non sono equivalenti.
Abbiamo già parlato di yogurt, probiotici e fermentati nel post sull’alimentazione delle galline durante l’inverno e, dopo aver scritto quel post, abbiamo deciso di approfondire l’argomento. Non solo in ottica di alimentazione delle galline ma anche umana, dal momento che probiotici e super-food sono molto in voga.
Differenze
Non dobbiamo farci abbindolare dalla pubblicità che ci propina slogan fuorvianti e che ci vuole vendere per probiotico ciò che per sua natura non è.
Quindi cominciamo proprio con la differenza tra i probiotici e i fermenti lattici dello yogurt e partiamo dalla definizione, secondo l’OSM, di probiotico.
I probiotici sono microorganismi viventi e attivi, contenuti in determinati alimenti o integratori, in numero sufficiente (miliardi) per esercitare un effetto positivo sulla salute dell’organismo. In particolare sull’ecosistema intestinale.
Anche gli yogurt contengono microorganismi, vivi ma non vitali perché non riescono a superare la barriera acida dello stomaco e quindi non riescono ad arrivare nell’intestino in gran numero. Dunque non possono essere definiti probiotici.
Yogurt e fermenti vivi
Lo yogurt è un prodotto che si ottiene dalla fermentazione del latte ad opera batteri appositamente inoculati che trasformano il lattosio in acido lattico.
I due ceppi batterici che in genere vengono utilizzati sono il Lactobacillus Bulgaricus e lo Streptococcus Thermophilus.
Questi batteri non sono di origine intestinale e non sono in grado di superare indenni la barriera gastrica.
I fermenti dello yogurt riescono a giungere vivi nell’intestino solo in piccole quantità e dunque non sono capaci di modificare la qualità dei batteri presenti in quest’organo.
Diciamo che lo yogurt è un fermentato ma non può essere considerato un alimento probiotico, pur avendo molte qualità nutrizionali.
Consumare yogurt permette di assumere proteine di qualità, vitamine, in particolare del gruppo B, e molti minerali, come il calcio. La fermentazione, poi, lo rende adatto anche a chi è intollerante al lattosio.
Pubblicità ingannevole
Nonostante l’evidenza, la pubblicità ci vende lo yogurt come fosse un probiotico, e i probiotici come fossero miracolosi, in grado di migliorare il microbiota intestinale. Come è possibile?
Non c’è una chiara legislazione europea sebbene l’EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, nel 2009, abbia bocciato due terzi delle etichette e degli slogan pubblicitari di prodotti che vantavano presunti benefici per l’intestino e il sistema immunitario.
I prodotti probiotici bocciati dall’EFSA sono molti poiché molti dei microorganismi in essi contenuti, in realtà, non diminuiscono la presenza di batteri potenzialmente patogeni dell’intestino, non mantengono l’equilibrio della flora intestinale e non stimolano il sistema immunitario.
In questo articolo della Coldiretti, i nomi dei prodotti e la non uniformità europea nella vendita di prodotti con microorganismi.
Probiotici
I prodotti che si possono definire probiotici devono contenere ceppi batterici differenti da quelli degli yogurt tradizionali e, se assunti in adeguate quantità, dovrebbero esercitare funzioni benefiche per l’organismo.
I microorganismi devono essere vivi al momento del consumo, presenti in numero pari ad almeno un miliardo per grammo e devono passare indenni attraverso i processi digestivi e raggiungere l’intestino.
Tali migroorganismi devono essere in grado di entrare in simbiosi con il nostro intestino e questa simbiosi ci dovrebbe procurare vantaggi a diversi livelli: immunitario, digestivo e nervoso.
Si assumono probiotici tramite gli “yougurtini”, yogurt o bevande tipo yogurt liquido con l’aggiunta di microorganismi specifici, o attrevarso integratori in forma di capsule o bustine. Ma si possono assumere anche inserendo nella dieta alcuni alimenti particolari.
Alimenti Probiotici
I probiotici possono essere assunti attraverso alcuni cibi fermentati, anche se i microorganismi contenuti non sempre possono essere classificati nella varietà dei ceppi e conteggiati nelle quantità.
Tra gli alimenti fermentati, considerati probiotici, ci sono:
- crauti
- kefir
- miso
- kimchi (verdure fermentate con spezie)
- shoyu (salsa di soia e grano fermentati)
- kombucha (tè fermentato di origine cinese)
- tempeh (alimento fermentato ricavato dalla soia gialla)
In questi cibi fermentati si creano colonie simbiotiche di lieviti e batteri che proliferano, grazie al fatto che contengono anche prebiotici (sostanze che alimentano i microorganismi), e si autoselezionano creando ceppi specifici.
Sicuramente consumare questi alimenti porta dei benefici perché ricchi di vitamine e sali minerali oltre che di lattobacilli dovuti alla fermentazione.
Diciamo che, a parte i miracoli, questi alimenti saranno in grado di mantenere in equilibrio la flora intestinale.
Probiotici e galline
Esattamente come per noi umani, anche per le galline può essere di aiuto l’assunzione di probiotici. In alcuni studi si è evidenziato come questo migliori le difese immunitarie, aiuti la digestione e il funzionamento intestinale.
In questa ricerca in particolare, si è visto come le galline, con il miglioramento del sistema immunitario, riescano a controllare meglio lo stress da calore e a prevenire le pricipali malattie infettive, come la salmonellosi.
Inoltre si sono apprezzati aumenti nel peso delle uova e nella durezza del guscio.
Al contrario altri studi non hanno riportato evidenti benefici nell’inserimento di probiotici nella dieta. Quindi?
Fanno davvero bene?
Iniziamo con il dire che l’efficacia dei probiotici dipende sia dalle caratteristiche degli specifici ceppi di microorganismi, che dalle condizioni di chi li assume. Inoltre per apportare dei benefici devono essere assunti in modo prolungato.
In persone (e animali) sane il microbiota intestinale è “sano”.
L’equilibrio, però, può essere alterato da cattive condizioni di vita e da alcune sostanze presenti negli alimenti, fra cui pesticidi, metalli pesanti e additivi alimentari.
Gli studi contradditori, riguardanti le galline, hanno evidenziato una discriminante: l’introduzione di probiotici nella loro dieta è di beneficio solo negli allevamenti in cui le galline vivono in cattive condizioni. Non sembrano essere efficaci negli allevamenti in cui le galline sono tenute bene e sono in buone condizioni di salute.
Sembrerebbe la stessa cosa per noi umani.
Uno studio dell’Imperial College (riportato in questo video prodotto dalla BBC Studios) ha sottolineato che i benefici dell’assunzione di probiotici riguardano solo alcune categorie di persone e solo specifiche situazioni.
C’è una certa evidenza di benefici nei bambini in tenera età, in persone con problemi intestinali e in persone ospedalizzate, ma non in tutte le persone sane.
Anzi, secondo una ricerca recente, nei pazienti che assumono probiotici dopo un trattamento antibiotico, il microbiota normale si ripristina più lentamente di quanto accade nei pazienti che non li assumono.
Rimanere in salute
Sembra quindi che i nostri sforzi dovrebbero concentrarsi sul mantenersi sani, attraverso una buona qualità di vita e di dieta.
Sarebbe più utile creare l’ambiente adatto (il nostro organismo) allo sviluppo di un microbiota “sano”, piuttosto che provare a modificare la flora batterica ricorrendo ad integratori probiotici.
Per non alterare la flora batterica, meglio seguire una dieta varia, ridurre alimenti lavorati industrialmente e preferire cibi biologici.
Di grande aiuto il consumo di cibi ricchi di fibra solubile (prebiotici) come frutta e verdura, e di spezie ed erbe aromatiche come rosmarino, basilico, salvia e zenzero, che influiscono in modo positivo sulla flora batterica intestinale.
E per assumere probiotici si può optare per l’introduzione nella dieta di qualche alimento fermentato.
Siamo fatti per saper provvedere a noi stessi, esattamente come le galline.
Anche loro se allevate nel rispetto del loro benessere, libere di razzolare e scegliere tra la vegetazione del pascolo, sapranno fare da sole. Noi possiamo solo aggiungere, nel caso, un po’ di becchime fermentato.
Ma di questo ne parlemo in un altro post.