AN in pratica: semina per stratificazione

occorrente per la semina per stratificazioneLa semina per stratificazione è un modo semplice ed economico per auto-produrre alberi ed arbusti. Una pratica usata nell’agricoltura naturale che noi non potevamo non provare!

Secondo l’agricoltura naturale, ogni fattoria dovrebbe ospitare molti alberi ed arbusti oltre a una zona di orto o dedicata alle coltivazioni. In realtà l’importanza degli alberi è sottolineata in tutti i sistemi agricoli “alternativi” come, ad esempio, nella permacultura e nell’agroforestazione.
Gli alberi sono parte integrante di un sistema agricolo e senza la loro presenza non c’è un vero ecosistema.

Alberi e radici

Durante il corso organizzato dalla RAN, abbiamo scoperto che un albero nato da seme è molto diverso da un albero che compriamo al vivaio.
A molti sembrerà una banalità ma noi, nella nostra ignoranza, non lo sapevamo.

Un albero allo stato naturale, cioè nato da un seme, ha una radice peculiare, il fittone, che gli alberi nati da talee (di vario tipo) o quelli cresciuti in vaso, non sviluppano. E in un vivaio gli alberi sono ottenuti spesso così.

il fittone di un albero nato da semeSe l’apparato radicale di un albero è paragonato spesso alla sua chioma per ampiezza e ramificazioni, possiamo dire che il fittone è una sorta di prolungamento del tronco.
Il fittone è infatti una radice centrale che scende in verticale nel terreno. Questa radice fornisce un ancoraggio ed un approvvigionamento idrico eccezionali ed è presente solo negli alberi nati da seme.

Gli alberi nati da talea, margotta o cresciuti in vaso, invece, sviluppano tre radici principali più superficiali al posto del fittone.
Questa differenza comporta che gli alberi saranno meno saldi (senza l’ancoraggio del fittone), avranno bisogno di più acqua/irrigazione (le radici non scendono in profondità) e solitamente avranno una vita più breve.

Gli arbusti, invece, non sviluppano il fittone neanche in natura.

La vita in un seme

Un’altra enorme differenza tra le piante nate da seme e quelle nate da talea è che queste ultime sono cloni di una pianta madre. Ancora una banalità ma noi non avevamo mai riflettuto sul fatto che la nuova pianta non è affatto nuova, è proprio la stessa pianta madre.

In vivaio le piante e gli alberi sono ottenuti spesso da talee perché è un metodo pratico e soprattutto un modo di preservare intatte le caratteristiche della pianta madre, fattore molto importante per gli alberi da frutto in quanto ci assicura che la nuova pianta avrà la stessa produzione di frutti.

Diversamente un albero (ma vale per qualsiasi pianta) nato da seme è una nuova vita, una nuova entità.
Sarà simile ai genitori ma non una copia esatta e le sue caratteristiche saranno determinate dal mescolamento dei geni. Quindi, nel caso di alberi da frutto, non sapremo con certezza che tipo frutti farà e quanto produrrà.
Il mix genetico, però, permette ad una pianta di evolversi ed adattarsi all’ambiente circostante.

La natura si riproduce così, è il suo modo di moltiplicarsi e riuscire a sopravvivere a qualsiasi modificazione ambientale.

Semina per stratificazione

Avere molti alberi nel nostro appezzamento significa anche una spesa economica, gli alberi costano molto più che una piantina di insalata!
La semina per stratificazione è un buon metodo per avere grande quantità di piante, senza necessità di grande spazio e di grande impegno. Anche se, per alberi e arbusti da produzione, dovremmo aspettare qualche anno affinché ci diano i primi frutti.

Subito dopo il corso di AN, abbiamo voluto provare questo metodo di semina che, come dice la parola stessa, si tratta di una semina a strati.

pronti per la semina per stratificazioneCome si fa

Per la semina serve solo qualche contenitore grande (meglio alto tipo un bidone), sabbia di fiume e semi.

Si riempie il contenitore con uno strato di sabbia di fiume bello alto, almeno 20 centimetri, si adagiano i semi e si ricopre tutto con un altro strato di sabbia.
Si metteno altri semi e si ricopre nuovamente di sabbia.

Il numero degli strati dipende solo dall’altezza del contenitore. Se usiamo un bidone saremo in grado di fare molti strati e quindi di seminare molti semi.
Potremmo avere anche 100 alberi/arbusti in un solo contenitore!

Sull’ultimo strato di sabbia che copre i semi va sistemata una rete, questa servirà a proteggere i semi dai gatti, che in questo modo non potranno scavare, e dagli uccelli che spesso li rubano.

Il periodo ideale per provare la semina per stratificazione è in autunno, tra ottobre e novembre.

Una volta fatta la semina dovremo dimenticarci il contenitore all’aperto fino alla primavera. Ci penserà il freddo invernale, le pioggie e poi il calore primaverile a risvegliare i semi.
Ad aprile si svuota il contenitore e si trapianta in campo quel che è nato.

La tecnica, quindi, è molto facile e non ci richiede un grande impegno, fa tutto la natura.

Quali semi

I semi che si possono utilizzare sono tantissimi.
Ovviamenti tutti i noccioli della frutta come quelli di susina, pesca, pera, ciliegia, agrumi, ecc., anche se alcuni richiedono qualche accortezza.
I semi di ciliegie e mele, ad esempio, hanno bisogno di molti giorni di freddo prima di germinare e, se l’inverno non è rigido, potrebbero non nascere. A questo si può rimediare mettendo i semi in freezer per un paio di mesi, prima di fare la semina per stratificazione.

Possiamo usare anche i semi/frutti di alberi forestali come querce, castagni, acacie o aceri.

Per quanto riguarda gli arbusti si possono seminare nocciole, alloro, gomi, ecc.
Si può provare anche con i noccioli delle olive ma vanno trattati prima perché germogliano difficilmente.
Le olive, infatti, hanno bisogno di essere ingerite dagli uccelli, di entrare in contatto con gli acidi del processo digestivo che degradano il nocciolo permettendogli di germinare.
Possiamo simulare questo processo scartavetrando un po’ il nocciolo o lasciandolo a bagno nell’aceto per diverse ore.

Il nostro esperimento

Noi abbiamo usato due vasi perché non avevamo molti semi con cui sperimentare, in fretta e furia siamo riusciti a procurarci poco.

Nel primo vaso abbiamo fatto uno strato di sabbia, che con il senno del poi doveva essere più alto, e abbiamo messo i frutti di ippocastano, poi sabbia, noccioli di susine e albicocche, e ancora sabbia.
Nel secondo vaso sopra al primo strato di sabbia abbiamo messo tre noci, altro strato sabbia e pigne di tuja, infine abbiamo ricoperto con sabbia.
Non abbiamo messo la rete di protezione a copertura, sbagliando.

Effettuata la semina, abbiamo abbandonato i vasi sotto un ulivo in attesa della primavera. Sarebbe nato qualcosa?

In primavera

Ed eccoci in primavera (nel nostro caso a maggio) ed è il momento di vuotare i contenitori.

Eravamo molto curiosi e abbiamo svuotato i vasi per vedere se fosse nato qualcosa visto che in superficie non c’era niente.
albero di noce nato dalla semina per stratificazioneStranamente tutti i noccioli della frutta erano spariti, probabilmente gli uccelli, mentre le pigne erano esattamente come le avevamo messe. Pure le castagne degli ippocastani erano intatte ma, con grande gioia, le tre noci erano germogliate! Le piantine erano corredate di fittone e già con radici che fuoriuscivano dai fori del vaso.

Messa a dimora

A questo punto è necessario subito mettere in terra gli alberi perché il fittone deve espandarsi. In vaso il fittone non può scendere in profondità, si attorciglierà a spirale e l’albero perderà questa radice peculiare.

Nella messa a dimora possiamo aggiungere un po’ di sostanza organica (compost o hummus) in superficie e ci servirà una canna che, oltre a fare da sostegno alla piantina, sarà utilissima per segnare il punto di trapianto dato che il nuovo albero sarà minuscolo.

Ovviamente all’inizio dobbiamo prendercene cura, monitorando la sua crescita e il suo bisogno idrico. Dovremo sicuramente irrigare durante l’estate e aggiungere pacciamatura man mano che la piantina cresce.
Per contrastare l’evaporazione, la pacciamatura intorno ad un albero può arrivare anche a 50 centimetri.

I primi due anni sembrerà che i nuovi alberi/arbusti non crescano ma, niente paura, stanno sviluppando l’apparato radicale. Diventeranno piante forti, poco esigenti e longeve.

Altre nascite

susini nati da semeSe i noccioli dei susini della semina per stratificazione sono spariti, quelli messi in un vaso con terriccio universale sono nati. Li avevamo interrati la scorsa estate mentre facevamo le marmellate, e tre sono germogliati!
In realtà ci proviamo tutti gli anni, mettiamo sempre qualche nocciolo della frutta nei vasi, ma questa è la prima volta che ci nasce qualcosa.

Anche diversi rami di fichi (potature dei polloni) conficcati in vasi con terriccio, hanno attecchito e messo le prime foglie. Ovviamente questi nuovi fichi sono cloni delle piante madri e non hanno il fittone, ma ora abbiamo altri alberi e il nostro frutteto cresce.

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2 commenti

  1. Buongiorno, vi seguo con interesse. A me è spuntato un bell alberello di pesco in orto a partire da un nocciolo che era rimasto nel compost. Quello che mi chiedo e vi chiedo è se la pianta che nasce è produttiva oppure no, cioè se accade come alle piante da orto che sono ibridi e se provi a piantare i loro semi nascono poi piante poco produttive o sterili… grazie e complimenti per tutto quello che condividete

    1. Ciao, prima di tutto grazie per i complimenti.
      Un albero nato da seme è simile ma diverso dalla pianta madre, la sua produzione e le caratteristiche dei frutti saranno una “sorpresa”.
      Questo non vuol dire che non produrrà, anzi magari farà frutti buonissimi. Mettilo a dimora e aspetta, se diventerà un albero poco produttivo potrai sempre usarlo per ricavare della legna. Dagli una possibilità!

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