Agricoltura Naturale in pratica

palline di argilla con semiDopo aver partecipato al corso di Kutluhan Özdemir, è ora dell’Agricoltura naturale in pratica. Ci è tornata la voglia di sperimentare e provare sul campo quello che abbiamo imparato.

L’agricoltura naturale, quella di Fukuoka, è il “sistema agricolo” con cui ci sentiamo più in sintonia. Abbiamo provato a metterlo in pratica quando ci siamo trasferiti qui in campagna, ma le sole indicazioni dei libri non hanno portato molti successi.

Alla fine abbiamo optato per un sistema agricolo ibrido, un mix di agricoltura naturale, agricoltura sinergica, permacultura e agricoltura biologica.

Ora però, avendo imparato qualcosa in più e avendo scoperto che anche in Italia esiste una rete di agricoltori naturali, vogliamo riprovare e vogliamo testare sul campo le nuove conoscenze. Dopo la teoria serve la pratica!

Agricoltura Naturale sul campo

Vi preannunciamo che abbiamo intenzione di scrivere una serie di post su tutto quello che sperimenteremo, cioè sull’agricoltura naturale nella pratica, che per brevità nei futuri post chiameremo AN.

Abbiamo in lista una serie di esperimenti e questi sono i primi in programma:

Semina per stratificazione

Si tratta di seminare alberi e arbusti partendo dai semi.
Non con il metodo delle palline di argilla, ma con una semina a strati.
In un contenitore si alternano strati di sabbia di fiume e di semi, poi si lascia questo contenitore all’aperto (che prenda il freddo e la pioggia dell’inverno) e si aspetta che la natura faccia il suo corso.
Questa semina si fa in autunno e in primavera si svuotano i contenitori alla ricerca dei semi che hanno germinato.

Noi abbiamo cominciato con due grandi vasi in cui abbiamo messo semi di ippocastano, tuja, susine e noci. Vedremo in primavera se sarà nato qualcosa! (Qui il risultato del nostro esperimento)

Semina del sovescio

Non si tratta del classico sovescio in uso nell’agricoltura biologica, i semi da spargere devono essere un mix di tante specie (non solo leguminose) e le colture non vanno interrate a fine ciclo, perché la terra NON si rivolta mai.

Anche in AN i campi dovrebbero essere occupati da colture da sovescio per migliorare la fertilità e la struttura della terra, però il mix di semi da usare, decine e decine di specie diverse, costa parecchio.

Al corso ci è stato suggerito di cominciare usando i semi per l’alimentazione animale, più economici.
Non vediamo l’ora di provare a seminare il becchime delle galline, che è un mix di cereali, legumi e semi oleosi.

mix di semi (foto da pixnio.com/it/autore/bicanski)Il periodo migliore sarabbe stato fine ottobre inizi di novembre, ma si può tentare anche in primavera.

Il terreno, completamente ricoperto da piante da sovescio, diventerà una sorta di giugla (visto che le piante si falciano solo a fine ciclo) e questo non sembra troppo allettante.

La “giungla selvaggia” è sempre stato l’aspetto poco convincente di questo tipo di agricoltura. Ma questa volta vogliamo tentare, magari cominciando su piccole zone, non vogliamo rinunciare come abbiamo fatto in passato.
Abbiamo già visto che solo con la non-lavorazione del terreno e la pacciamatura non si riesce a rigenerare il suolo, almeno non quanto previsto da Fukuoka!

Smontaggio bancale sinergico

In primavera smonteremo i bancali sinergici. Sono stati sempre un problema e non si è mai creato il feeling giusto tra noi e questo tipo di coltivazione.
Anche se con dispiacere, riporteremo la terra a livello e cominceremo un nuovo ciclo seminando un mix da sovescio. Speriamo che quella zona di terreno riprenda velocemente la sua fertilità e attività fatta di lombrichi, insetti, bieta e cicorie spontanee (qui il racconto di come è andato lo smontaggio).

Semina del sovescio nell’orto

Eh già, in AN l’orto si fa tra le piante da sovescio. A dirlo sembra una follia ma se non si prova sul campo non si può sapere.
C’è una tempistica da rispettare per la semina del sovescio dentro l’area orto che dovrebbe facilitarne la gestione, non siamo convinti del tutto ma chissà!

Riforestazione

Poi sarà il tempo della “riforestazione” del nostro piccolo appezzamento, con la messa a dimora di alberi e arbusti, molti dei quali saranno da frutto.
Stiamo cercando vivai affidabili in zona e speriamo di poter piantare anche qualche albero nato dalla semina per stratificazione.

Infine…

Per migliorare la terra ci vuole tempo, ma siamo sicuri che questa sia la strada giusta.
Un passetto per volta per non scoraggiarsi e non ritrovarsi in una situazione ingestibile.

Siamo pronti per iniziare una nuova avventura mettendo in pratica l’agricoltura naturale originale!

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2 commenti

  1. Ciao, secondo i principi dell’agricoltura sinergica, il miglior momento per sfalciare il sovescio non è a fine ciclo ma all’inizio della fioritura quando le piante hanno fatto il pieno di zuccheri e possono rilasciare più energia al terreno.

    1. Ciao Davide, grazie per le informazioni.
      È interessante conoscere le differenti pratiche usate nei diversi “sistemi agricoli”.
      Per l’AN il sovescio va sfalciato a fine ciclo, prima che diventi secco, in modo che la degradazione sia più veloce e le piante abbiamo rilasciato i loro semi sul terreno.
      Noi siamo per la verifica sul campo, quindi proveremo e vedremo.

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