Con una giusta alimentazione possiamo aiutare le nostre galline a superare bene la fase della muta e la stagione invernale, periodi che richiedono un impegno energetico notevole.
Nei post dedicati alla fase di muta delle galline e dei pulcini, abbiamo già detto che il periodo del cambio del piumaggio è un momento impegnativo, in termini di energie, per i nostri animali.
L’alimentazione delle galline durante di muta prevede quindi l’inserimento di cibi calorici e proteici,
e questo vale anche per la stagione invernale ed altri momenti energeticamente dispendiosi come la cova.
Alimentazione per la muta
La dieta base delle galline (mangime o becchime) deve contenere diversi elementi nutritivi già bilanciati, quindi gli animali assumono già tutto quello che è necessario per loro ma, in periodi impegnativi, possiamo aumentare un po’ l’apporto calorico e di proteine.
Di solito un mangime per galline contiene circa il 15-16% di proteine che, nella fase di muta e durante inverno, possiamo portare al 20%.
In questi momenti, infatti, le galline necessitano di più proteine per la formazione delle nuove piume e per mantenere la giusta temperatura corporea. Oltre alle proteine, l’alimentazione durante la muta può prevedere anche l’inserimento di probiotici, prebiotici, vitamine e minerali.
Questi alimenti NON devono diventare la dieta giornaliera delle galline, ma solo una aggiunta da offrire una o due volte alla settimana.
Proteine animali
Per aumentare facilmente l’apporto di proteine, possiamo inserire alcuni elementi di origine animale, anche se le proteine possono essere assunte ugualmente solo attraverso cereali e vegetali.
Noi preferiamo offrire alle galline un pascolo verde dove possano procurarsi vari tipi di insetti, vermi e lombrichi, e scegliere quali e quanti animaletti mangiare. Raramente diamo loro un po’ di pesce, che mangiano con entusiasmo.
Se le galline non hanno un pascolo, e optiamo per l’uso di proteine di origine animale, possiamo inserire nella dieta vermi, uova e pesce.
Vermi
I vermi sono ricchi di acidi grassi e carboidrati, quelli vivi contengono circa il 30% di proteine mentre quelli secchi circa il 50%.
Ovviamente, se non volete allevare vermi, la scelta ricadrà su quelli secchi che si trovano in commercio già confezionati. Di norma si tratta delle camole della farina.
Bastano 4-5 vermi secchi per gallina una o due volte a settimana, mentre di vermi vivi potete offrirne fino a 10, sempre una o due volte alla settimana.
Pesce
Le galline possono mangiare anche il pesce che, oltre alle proteine, contiene diversi minerali, vitamine ed è ricco di omega-3. Il pesce rinforza il sistema immunitario e migliora la formazione ossea.
Insomma fa bene alle galline come agli umani. Certo meglio evitare pesci grassi, tipo il salmone e quelli con alto rischio di contenuto di mercurio.
Possiamo dare alle galline diversi tipi di pesce: merluzzo, tonno, sardine e anche gamberetti. Sia cotto che crudo, ma meglio tagliarlo a pezzetti. Le sardine, invece, possono essere offerte intere, in modo che le galline possano mangiare anche la lisca, piuttosto morbida, che è fonte di calcio.
Il pesce in scatola, come il tonno, può essere somministrato ma con estrema attenzione che non vi siano sale, olio e conservanti.
Anche per il pesce vale la regola della parsimonia, una volta a settimana è sufficiente.
Uova
Anche se il tema è molto controverso, le galline possono mangiare le uova.
L’importante è che non siano riconoscibili nella forma, per evitare qualsiasi associazione con le uova che depongono e scongiurare che diventino galline-mangiauova. Bene quindi le uova strapazzate o sode sbriciolate.
Oltre al contenuto proteico le uova sono una fonte di molti altri nutienti e vitamine.
Anche per le uova vale la regola di massimo due volte a settimana.
Proteine vegetali
Possiamo aumentare l’apporto calorico e proteico anche con alimenti vegetali. Cereali e legumi sono utili allo scopo ma con delle accortezze.
Legumi
I legumi rappresentano la principale fonte di proteine vegetali, apportano fibre e sali minerali ed hanno pochi grassi.
La soia ad esempio, molto usata nei mangimi, ha un contenuto di proteine molto più alto rispetto ad altri legumi (oltre 36%), quasi paragonabile a quella delle proteine animali. In scala di contenuto proteico dopo la soia abbiamo i fagioli, le lenticchie, i piselli, infine i ceci e le fave.
Sembrerebbe quindi che i legumi siano la migliore alternativa ai cibi di origine animale ma purtroppo tutti i legumi, se ingeriti secchi o crudi, sono velenosi per le galline.
Questo perché tutti i legumi contengono anti-nutrienti che li rendono tossici per i polli, e basta una minima quantità (solo tre o quattro fagioli secchi) per uccidere una gallina nel giro di poche ore!
Affinchè le galline possano beneficiare dei nutrienti contenuti nei legumi questi vanno per forza cotti, dopo una notte di ammollo.
Nei mangimi e nei becchimi miscelati viene usata la soia, il favino o il pisello spezzato, che però vengono trattati industrialmente con il calore.
Per inserirli nell’alimentazione delle galline, bisogna quindi assolutamente cuocerli oppure trasformarli in germogli (prima o poi faremo un post a riguardo).
L’unico legume crudo o secco che si può inserire nell’alimentazione è l’alfalfa, ossia l’erba medica.
Benché sembri erba, questa pianta è un legume ed è usata per il foraggio. Si trova anche sotto forma di pellet o polvere ed ha una percentuale di proteine intorno al 30%.
In ogni caso, in particolare se somministrata fresca, la quantità deve essere minima.
Se non abbiamo voglia di cucinare, o di prepare i germogli, meglio ricorrere all’uso di cereali che comunque hanno una parte proteica.
Cereali
I cereali sono la fonte principale di carboidrati e apportano anche fibre, vitamine e minerali.
La frazione proteica dei cereali è di buona qualità e si va da una percentuale proteica del 16% dell’avena al circa 9% del mais.
Il grano, ad esempio, oltre le proteine (13%) apporta anche vitamine del gruppo E e B, fibre e sali minerali come potassio, fosforo e magnesio.
Sono molti i cereali che possiamo dare alle galline senza problemi: grano, avena, orzo, farro, mais e quinoa. Sia cotti che crudi, in forma di chicco intero o spezzato.
Un altro modo interessante di aggiungere cereali all’alimentazione delle galline è sotto forma di fermentati.
Fermentati, probiotici e prebiotici
C’è molta confusione riguardo ai cibi fermentati, probiotici e prebiotici. La moda del momento fa passare per probiotici alimenti che non lo sono e ci vende per super salutare qualsiasi integratore che abbia a che fare con i microrganismi utili.
In questo post solo un accenno agli alimenti, appartenenti a queste categorie, che possiamo aggiungere nell’alimentazione delle galline durante la muta e l’inverno.
Prossimamente un post di approfondimento.
Fermentati
Alla categoria dei fermentati appartengono diversi alimenti prodotti attraverso la crescita di microrganismi desiderati e trasformati mediante enzimi.
Qui prendiamo in esame solo i fermentati con microrganismi vivi, che hanno effetti positivi sulle funzioni intestinali.
Cereali fermentati
Come detto, i cereali possono essere offerti alle galline anche fermentati: sono più facili da digerire, migliorano la salute intestinale e rafforzano il loro sistema immunitario.
Secondo uno studio (British Poultry Science study) il mangime fermentato, inoltre, aumenta il peso delle uova, lo spessore del guscio e, rispetto ad un mangime secco, ne serve meno per soddisfare il fabbisogno giornaliero delle galline perché i nutrimenti risultano più assimilabili.
Noi non abbiamo mai provato a fermentare il grano ma la questione sembra molto interessante (qui un post dedicato).
Yogurt
Preferiamo mettere lo yougurt tra i fermentati anche se spesso ci viene venduto come probiotico.
Come detto la questione è complessa, ma per semplificare diciamo che i microrganismi contenuti naturalmente nello yogurt (Lactobacillus bulgaricus e lo Streprotoccus thermophilus) non sono probiotici per il semplice motivo che non riescono a superare la barriera gastrica.
Parliamo di yogurt bianco senza zuccheri e senza probiotici aggiunti.
I fermenti lattici vivi aiutano a mantenere sano il microbiota intestinale e lo yogurt è una fonte di vitamine del gruppo B e di calcio, in forma più disponibile rispetto al latte.
Inoltre fornisce aminoacidi essenziali necessari per costruire, mantenere e sostituire tessuti e piume, risultando quindi molto adatto nel periodo di muta.
Noi abbiamo usato lo yogurt, e anche il kefir, quando abbiamo notato delle feci molli nel pollaio. In piccole quantità, in una o due volte, abbiamo risolto il problema ma, attenzione, perché un uso non idoneo ha un effetto inverso: può provocare diarrea. Vale sempre la regola della parsimonia.
Probiotici
I probiotici sono quei microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l’organismo. Non vanno confusi con i fermenti lattici o con i batteri contenuti nello yogurt (o in altri alimenti fermentati) i quali sono vivi ma non vitali.
I prodotti che si possono definire probiotici devono contenere ceppi batterici (differenti da quelli degli yogurt tradizionali), di solito lattobacilli e lattococchi, che riescono a raggiungere l’intestino.
Ovviamente i migliori probiotici sono quelli venduti sotto forma di compresse o di alimenti probiotici in cui i ceppi batterici sono stati aggiunti in quantità. Un compromesso per offrire probiotici alle galline può essere il kefir, un derivato del latte fermentato.
Il kefir è un buon mix di fermenti e probiotici, ha oltre 20 ceppi diversi e il 25% di questi miliardi di batteri riesce a superare la barriera gastrica.
Utile per rafforzare la flora intestinale e il sistema immunitario, da offrire sempre in piccole quantità e sporadicamente.
Prebiotici
I prebiotici sono definiti come sostanze non viventi contenute negli alimenti (generalmente fibre vegetali) che conferiscono un beneficio alla salute mediante una modulazione del microbiota dell’ospite.
In sostanza i prebiotici fungono da nutrienti per alcuni “batteri buoni” presenti nell’intestino e per questo devono resistere indenni agli acidi gastrici.
Possiamo far assumere i prebiotici alle nostre galline attraverso alcuni alimenti che li contengono. Ad esempio attraverso i cereali come il grano, il farro e l’orzo, o verdure come la cicoria.
L’ultima moda alimentare prevede di inserire nella dieta delle galline le alghe, di solito secche e ridotte in polvere.
Noi non abbiamo esperienza a riguardo ma le nostre galline mangiano normalmente sia cereali interi e che cicoria!
Altri alimenti
In aggiunta a tutti gli alimenti sopra citati, per aumentare l’apporto calorico e proteico durante la muta e il periodo invernale, possiamo inserire nell’alimentazione delle galline anche altri alimenti.
Semi
I semi sono molti utili nel periodo invernale, anche se le nostre galline se ne cibano tutto l’anno perché il nostro becchime contiene anche semi di girasole e semi di lino.
In generale i semi sono ricchi di grassi e hanno una percentuale di proteine intorno al 17%. Sono ricchi anche di minerali e di vitamine e rappresentano una grande fonte di energia per le galline. Senza contare che loro li trovano molto gustosi e ne vanno matte.
Possiamo dare loro semi di lino e semi di girasole, che aiutano a mantenere un ottimo piumaggio, e semi di zucca, che aiutano a prevenire parassiti intestinali e vermi, benché non ci sia una chiara evidenza scientifica a riguardo.
I semi devono essere al naturale, assolutamente non salati. I semi di girasole, che hanno una “buccia” piuttosto dura, vanno sgusciati.
Ortaggi
Non dobbiamo assolutamente dimenticare di offrire alle galline ortaggi e verdure di stagione, specie se non hanno un pascolo verde a disposizione.
Broccoli, cavolfiore e spinaci in particolare, ma anche zucca che è ricca di vitamine e folati, che potenziano il sistema immunitario. Inoltre il beta carotene, contenuto nella zucca, contribuisce a rendere il tuorlo delle uova di un bel colore arancio.
Le nostre galline amano mangiare la zucca spaccata a metà: prima fanno una scorpacciata di semi poi passano a beccare la polpa.
Aceto
Altro “alimento” che possiamo aggiungere è l’aceto.
Sconsigliato nei periodi caldi ma utilissimo durante i mesi invernali quando le infezioni respiratorie possono colpire le galline.
L’aceto, inoltre, aiuta la digestione e contribuisce alla riduzione dei parassiti interni.
Il tipo di aceto che si usa fa la differenza, si utilizza quello che contiene la madre.
Possiamo aggiungere un cucchiaio di aceto per litro d’acqua, solo 2 o 3 volte a settimana, come prevenzione.