L’estate indiana si presenta durante l’autunno quando, insolitamente per la stagione, si succedono alcuni giorni caldi e soleggiati. Un periodo molto breve che, per chi si occupa di agricoltura, significa ultimare tutti i lavori prima del meritato riposo invernale.
L’espressione “estate indiana” è tipica del Nord America e l’origine non è ben chiara.
Forse deriva dalle abitudini delle tribù degli Indiani d’America che, in autunno avanzato, approfittavano di un periodo mite e senza pioggie per dedicarsi allo stoccaggio dei raccolti e alla sistemazione delle abitazioni prima dell’imminente gelido inverno.
Ma potrebbe aver origine anche dalla visione dell’Indiano come persona che mente, e quindi l’estate indiana indicherebbe una falsa estate.
Comunque sia, resta il fatto che l’estate indiana è un periodo di pochi giorni soleggiati e caldi dopo l’inizio dell’autunno, quando le foglie hanno già cambiato colore, ma non è caduta ancora la prima neve.
Dunque può avvenire tra fine settembre e metà novembre. Ovviamente varia secondo le latitudini.
Paese che vai…
Oltre che nel Nord America, in cui l’Indian Summer offre uno spettacolo di colori con il foliage dei boschi, in molti paesi e culture troviamo una tradizione di estate indiana, anche se non con questo nome.
In Russia, e in molti paesi dell’Est Europa, questo particolare periodo dell’anno è detto “l’estate delle vecchie” e indica la fine dei lavori nei campi, quando le donne potevano finalmente riposarsi al sole.
Inizia intorno al 14 settembre e termina il 27 settembre.
Nel resto dell’Europa, l’estate indiana è associata alla festa di qualche Santo: San Denis 9 ottobre, San Luca il 18 ottobre, Ognissanti 1 novembre e San Martino l’11 novembre.
Per la cultura (e la medicina) cinese, l’estate indiana è invece proprio una quinta stagione, una stagione di mezzo, di passaggio tra le diverse stagioni. È caratterizzata dall’umidità e dura dagli ultimi 10 giorni di una stagione ai primi 10 giorni di quella successiva.
A prescindere dai Paesi e dalle leggende, l’estate indiana è il periodo autunnale durante il quale l’anticiclone delle Azzorre è stabile e riporta tempo mite e senza pioggie, anche se per poco!
Nei campi
In Italia abbiamo “l’estate di San Martino” che, come vuole il proverbio, dura tre giorni e un pochino. Tre giornate miti e soleggiate a cavallo dell’11 novembre in cui si concludono i lavori agricoli dell’anno.
Nel passato, proprio in questo periodo scadevano i contratti agricoli e, se non erano stati rinnovati, i contadini dovevano trasferirsi in un’altra fattoria. Per questo in molte regioni d’Italia ancora oggi “fare san Martino” vuol dire traslocare.
Durante l’estate di San Martino si praticava la “svinatura”, cioè si estraeva il vino novello dai tini e lo si versava nelle botti e questa operazione segnava la fine dei lavori agricoli e l’inizio del riposo invernale.
Per noi ha più o meno lo stesso significato.
Approfittiamo di questo periodo per finire i lavori nel campo e tutte faccende agricole prima dell’inverno.
In realtà utilizziamo qualsiasi giornata di bel tempo di fine ottobre perché, per alcune operazioni, non si può aspettare la metà di novembre.
A fine ottobre seminiamo il grano e le fave, facciamo gli ultimi raccolti e le ultime conservazioni.
Raccogliamo gli ultimi ortaggi estivi prima che le piante muoiano per il freddo, in particolare i pomodori. Con quelli maturi facciamo gli ultimi sughi per l’inverno e con quelli verdi prepariamo la confettura di zucca e pomodori verdi che useremo con i formaggi.
Raccogliamo le ultime zucchine Trombetta e con cui prepariamo parmigiane da tenere in frezeer e mettiamo al riparo le zucche, ormai mature.
A cavallo di San martino, invece, ci dedichiamo alla sistemazione degli attrezzi, una pulizia accurata prima di riporli, e concludiamo i lavori che non siamo riusciti a finire durante l’estate. Tipicamente un’ultima passata di impregnante sugli arredi di legno del giardino e un’ultima falciatura dell’erba.
Poi, finalmente, arriverà il riposo.
Nel cuore
In accordo con la filosofia cinese, l’estate indiana è un momento importante anche per il corpo e per lo spirito.
Per il Tao questo periodo è una quinta stagione, contraddistinta dall’elemento Terra.
Una stagione di mezzo, nella quale le energie delle due stagioni che cambiano sono in equilibrio.
Questa quinta stagione si manifesta ad ogni cambio di stagione anche se si percepisce di più tra estate ed autunno, quando l’energia Yang dell’estate lascia il posto all’energia più Yin dell’autunno.
L’elemento Terra è collegato alla milza e allo stomaco, rispettivamente organo e viscere di questo elemento, quindi trasformazione ed eliminazione.
In senso fisico, per aiutare la depurazione, possiamo bere tisane tiepide e limitare il consumo dei cibi e bevande raffreddanti come i cibi crudi (tra cui formaggi e frutta).
In senso simbolico possiamo dedicarci a “fare pulizia” nella propria vita.
Come letto qui, la stagione di mezzo può essere utilizzata per fare pulizia nella propria casa, ma anche nella propria testa e nel proprio cuore.