Eccoci al mese di settembre che apre una nuova stagione agricola. Tanti i lavori da fare nel campo, a cominciare dall’impianto dell’orto invernale, e siamo occupati anche in cucina, con le trasformazioni degli ultimi raccolti estivi.
Nell’orto
Orto invernale
Quest’anno l’orto invernale è tornato nelle file dell’orto permanente.
L’esperimento dello scorso anno, quando avevamo lavorato una nuova zona di campo per impiantare l’orto e verificare se i risultati fossero migliori rispetto alle prode permanenti e pacciamate, non ci ha convinto.
Le piante si sono comportate più o meno allo stesso modo e i cavolfiori sono marciti esattamente come quando sono coltivati nelle file dell’orto permanente.
Se vogliamo trovare una differenza diciamo che l’orto in campo (terra nuda) era più scomodo perché senza camminamenti delineati e pacciamati, andare a raccogliere o a verificare lo stato delle piante, voleva dire camminare nel fango.
Nell’orto permanente (tutto pacciamato), invece si può accedere con qualsiasi clima, anche dopo una bella pioggia.
Quindi quest’anno abbiamo trapiantato gli ortaggi invernali negli spazi liberi tra le coltivazioni estive ancora in produzione nell’orto. Tanti diversi tipi di cavoli e di broccoli.
Cavolo romanesco, cavolo verza, cavolo rosa, cavolo viola, cavolo cappuccio, broccoli calabresi e, per la prima, i friarielli napoletani per vedere se c’è differenza con i broccoletti all’olio che si coltivano dalle nostre parti.
Il broccolo rapa, il cavolo nero e i broccoletti all’olio, che invece seminiamo usando i nostri semi, hanno trovato posto nei bancali sinergici. Le loro radici sono forti e potrebbero migliorare la terra compatta. Allo scopo abbiamo seminato anche la cicoria catalogna da puntarelle che ha una radice a fittone molto profonda.
Negli stessi bancali abbiamo inserito pure gli spinaci, semi comprati, e più avanti metteremo bulbilli di cipolle, di aglio rosso e aglione.
Ci siamo sbrigati ad impiantare l’orto invernale ma dobbiamo ancora finire di estirpare l’erba cresciuta rigogliosa dopo le pioggie e aumentare lo strato di pacciamatura con la paglia su tutte le file dell’orto.
Fuori dall’orto
Altra occupazione del mese di settembre è preparare l’area dove andranno il grano e le fave.
C’è ancora tempo ma meglio farlo ora che il clima è ancora buono, per non ritrovarsi con un terreno non lavorabile più avanti.
Stesso ragionamento per l’ampliamento del frutteto. Ad ottobre vorremo piantare un paio di meli antichi e un caco, ed meglio scavare adesso le buche per l’impianto degli alberi.
Orto estivo
L’orto estivo ancora produce. Benché ci sembra che la stagione non sia stata un granché, guardandoci intorno vediamo che gli orti della zona stanno messi anche peggio del nostro.
I nostri pomodori non sono molto rigogliosi ma, nonostante la peronospora, hanno ancora frutti sani e foglie verdi, mentre in altri orti le piante di pomodoro sono gialle e secche per metà dell’altezza e in altri sono state già estirpate.
Forse i due trattamenti con bicarbonato, fatti ad agosto, hanno funzionato.
Oltre ai pomodori, abbiamo ancora in produzione le zucchine trombetta, anche se a fine ciclo.
Per i friggitielli, altra delusione di questa stagione come le melanzane, nutriamo ancora speranza perché le piante sembrano più rigogliose ora che qualche mese fa e stanno producendo fiori e frutti.
La gilda, zucche e mais, è molto bella dal punto di vista estetico ma, benché i tralci delle zucche abbiano camminato per metri e metri, di zucche (frutti) ce ne sono poche e le pannocchie di mais sono proprio piccole. Di acqua ne abbiamo dato in abbondanza, quindi dovremo capire quale sia stato il problema.
Comunque tutti gli orti hanno sofferto delle temperature roventi degli scorsi mesi, noi pretendiamo sempre troppo!
In cucina
Ancora tempo di conservazione dei raccolti. Oltre alle passate di pomodoro, che facciamo ciclicamente appena abbiamo un raccolto sufficiente, ora ci dedichiamo ai pomodorini in salamoia e, più avanti, alla confettura di pomodori verdi e zucca.
Continua anche la trasformazione delle zucchine trombetta.
Abbiamo scoperto che sono buonissime usate per fare la “parmigiana“, quindi le tagliamo a fette sottili, le infariniamo, le passiamo nell’uovo e le friggiamo. Una volta fredde le mettiamo in freezer, disposte su vassoi, e una volta congelate le trasferiamo in sacchetti, pronte per assemblare una “parmigiana”.
Siamo occupati anche con le marmellate, in particolare di fichi visto che i nostri alberi erano stracarichi.
E abbiamo fatto qualche vasetto di confettura di pesche per rendere onore al nostro alberello che finalmente è entrato in produzione e ci ha regalato una trentina di frutti deliziosi!