Eccoci alle prese con l’orto estivo: a maggio tutte le piantine sono a dimora in campo, sia quelle nate nei semanzai che quelle comprate al vivaio, mentre fuori dall’orto il grano ha formato le spighe e fave e carciofi sono pronti da raccogliere.
Nell’orto
Maggio è il mese dei trapianti, anche se in realtà dipende dalle zone perché qualcuno potrebbe aver impiantato l’orto estivo già ad aprile e qualcun altro potrebbe aspettare ancora qualche settimana.
Qui, ad esempio, l’orto estivo si fa in questo periodo benché quest’anno le temperature notturne siano ancora intorno ai 5 gradi.
Trapianti
Siamo riusciti a trapiantare le piantine comprate e ci accingiamo a mettere nelle file dell’orto quelle nate in semenzaio riscaldato.
Purtroppo, nonostante l’ottimo funzionamento del semenzaio riscaldato, nelle vaschette di semina dei pomodori antichi è successo un po’ un disastro.
Ricordate che diciamo sempre che mettiamo un singolo seme per scomparto? Ebbene quest’anno ci ritroviamo con diverse piantine nello stesso contenitore!
Avendo seminato come al solito, dopo un primo momento di sconcerto, abbiamo capito cosa è successo. Per arricchire il terriccio da semina abbiamo aggiunto un po’ di compost, nostro, e benché fosse maturo (sta lì da quasi due anni) evidentemente conteneva semi di pomodoro ancora “attivi”.
Ora dobbiamo fare molta attenzione nei trapianti per non danneggiare le radici delle piantine e soprattutto avremo molti più pomodori dieci dita e santorini del previsto, visto che nel compost c’erano i semi di queste due varietà che usiamo per fare le conserve!
Anche quest’anno avremo la gilda delle tre sorelle (zucche, mais e fagioli), ma disposta su file per poter irrigare con il sistema a goccia. Abbiamo sperimentato che queste colture richiedono una quantità enorme di acqua quindi, prima di accantonarle definitivamente, riproviamo usando l’ala gocciolante.
Vedremo quali saranno i consumi idrici e soprattutto i risultati.
Abbiamo messo anche qualche girasole qua e là nelle file dell’orto e, per la prima volta, i ravanelli e la rapa rossa che abbiamo trapiantato nei bancali sinergici.
Sempre da nostri semi, abbiamo trapiantato meloni e piselli ma in quantità esigua perché non tutti semi hanno germinato.
Nell’orto abbiamo anche melanzane, peperoni e zucchine, però non autoprodotte perché di questi ortaggi non riusciamo ancora a conservare dei semi capaci di germogliare.
Fuori dall’orto
Il grano comincia ora ad avere le spighe, anzi sono visibili solo quelle del grano tenero mentre quelle del grano duro sono ancora nascoste.
La differenza di altezza tra i due tipi di frumento è sempre più apprezzabile: il grano duro, antico, è molto più alto di quello tenero, degli anni ’70. E in effetti i grani antichi sono più alti di quelli moderni, visto che negli ultimi decenni si è preferito sviluppare varietà basse per evitare il problema dell’allettamento.
Le fave hanno gli scafi pronti da raccogliere e sono pronti anche i cimaroli delle piante di carciofi mentre i braccioli si stanno sviluppando.
Le piante di ceci crescono e le torri di patate si arricchiscono di foglie verdi, anche se le piante sembrano un po’ indietro. D’altra parte le temperature sono ancora piuttosto basse per la stagione.
Lavori e trattamenti
I lavori non terminano certo con la preparazione dei bancali, la manutenzione/sostituzione dell’impianto di irrigazione e i trapianti.
Dobbiamo mettere i tutori per i pomodori, sfalciare la vegetazione che è diventata altissima, aumentare la pacciamatura sui bancali, e fare i trattamenti preventivi fortificanti e contro la peronospora.
Passeremo la poltiglia bordolese sui pomodori, appena smette di piovere, e ri-tratteremo gli alberi da frutto visto la pioggia ha reso inutile i trattamenti già fatti contro gli afidi e contro la bolla del pesco, che lo scorso anno sembrava debellata.
Quest’anno il “problema afidi” ha riguardato molte colture, dai cardi agli alberi di visciolo. Una cosa mai successa prima e non abbiamo ancora capito perché.
L’unica consolazione è che sono arrivate anche molte coccinelle (ghiotte di afidi) perché la natura, a suo modo, trova sempre un suo equilibrio!
Nel pollaio
Purtroppo a Pasqua abbiamo avuto una strage nel pollaio.
La volpe ha ucciso quattro galline, in pieno giorno mentre noi eravamo in casa a pranzo.
Lo shock è stato notevole, sia per le due galline superstiti (che sono rimaste spaventate per diversi giorni) che per noi, che abbiamo pensato dinuovo di darle via.
Ogni volta che subiamo un attacco di predatori ritorna il dilemma: accettare le perdite tenendo le galline al pascolo o metterle al sicuro tenendole in uno spazio ristretto? Ancora non abbiamo una risposta definitiva.
Per ora le teniamo chiuse e le lasciamo al pascolo solo quando noi siamo fuori, ma le galline non sono affatto contente di avere poche ore di libertà e, a dire il vero, neanche noi perché è un modo di allevarle molto poco naturale.
In cucina
Con i primi raccolti stagionali iniziano anche le trasformazioni. A maggio si comincia con fave e carciofi.
Le fave le conserviamo in freezer ma prima le sbollentiamo e togliamo la buccia in modo da avere delle fave tenerissime per le future preparazioni: vellutate, hummus, zuppe, ecc.
Anche per i carciofi seguiamo lo stesso iter: li puliamo e li sbollentiamo prima di congerlarli. Li conserviamo sia interi che a spicchi in modo da semplificare le diverse preparazioni future.
Durante l’inverno saremo contenti di attingere alle nostre scorte anche se, per ora, è un lavoro in più a cui dedicarsi!
2 commenti
Grazie davvero per tutta la condivisione di esperienze, agricole e quindi di vita integrale ! Non ho ancora un orto, ma mi piacerebbe moltissimo, spero di poterlo realizzare nel prossimo futuro, e vi leggo sempre con molto interesse.
Non riconosco l’ortaggio/bacca rappresentato nella prima foto di maggio, cosa è?
Grazie e buona estate( mi spiace molto per le galline!!!)
Ciao Livia, grazie a te che ci segui!
Nella prima foto puoi vedere le ciliegie in fase di crescita.
A presto.