Anno nuovo, ma non molte buone nuove.
Per fortuna in campagna godiamo di una normalità scandita dai ritmi della natura e dai lavori agricoli, quindi iniziamo l’anno con le consuete operazioni che si fanno a gennaio.
Nell’orto
A gennaio è tempo del secondo trapianto di aglio. Abbiamo già messo diversi bulbilli a novembre ed ora ne aggiungiamo altri per avere un raccolto scalare (e a marzo faremo l’ultimo trapianto).
Oltre all’aglio rosso e a quello bianco, trapiantiamo anche l’aglione della Val di Chiana.
Questo tipo di aglio ci ha conquistato perché, non contenendo aglina, è fantastico per fare i sughi: tanto sapore e nessun problema di digeribilità e di alito!
Lo coltiviamo da un paio di anni e a novembre abbiamo messo in terra i nostri bulbilli.
Questo mese, però, trapiantiamo anche due piante comprate al vivaio perché lo scorso anno l’aglione nato dai nostri bulbilli non è venuto grande quanto quello delle piantine comprate.
I raccolti dell’orto invernale non sono un gran successo, purtroppo le continue gelate notturne hanno rovinato molti degli ortaggi. Anche quest’anno, ad esempio, non siamo riusciti a mangiare molti finocchi, perché il gelo li fa marcire prima che crescano, mentre per mangiare i cavolfiori dobbiamo eliminare le parti rovinate e accontentarci di usarne circa la metà.
Verza, cavolo cappuccio e scarola invece non hanno problemi e ne abbiamo in quantità.
Le difficoltà con l’orto invernale sono comunque nella norma di questa zona, gli inverni freddi con temperature costantemente sotto zero e tanta umidità richiederebbero una coltivazione in serra, una professionale.
I carducci dei carciofi ancora non sono a dimora definitiva perché la terra della carciofaia è sempre troppo pesante, per ora resistono anche se molto sofferenti.
Questo mese nell’orto non c’è molto da fare, per via del tempo e delle condizioni della terra, e si resta in attesa di condizioni più favorevoli per prepare per le semine di primavera.
Comunque potete vedere qui tutte le operazioni agricole da fare a gennaio.
Nel pollaio
Lo scorso mese abbiamo avuto il primo uovo della gallinella ibrida livornese. Non ce lo aspettavamo perchè di solito con i pulcini nati a luglio, succede con l’anno nuovo ma lei è stata l’eccezione.
Il suo aspetto ora che è un po’ cresciuta è alquanto bizzarro.
Un corpo da livornese con coda bella alta con livrea bianca (come la mamma) su cui però stanno emergendo puntinature nere e una bella cresta a rosa tipica della razza Redcap (come il papà).
Le sue uova sono di taglia molto piccola e di colore rosa pallido e non bianco, ma in effetti dovevamo aspettarcelo visto che ha i lobi auricolari rossi con macchia bianca.
Le galline “ovaiole doc” continuano a sfornare uova mentre quelle ibride continuano a non farlo, se non sporadicamente. Due realtà parallele.
Diy
Non potendo lavorare nel campo approffittiamo per fare altri lavoretti.
Questo mese cominciamo a prepare il nuovo semenzaio riscaldato.
Quello dello scorso anno ha funzionato benissimo ma vogliamo apportare quelle modifiche di cui avevamo parlato proprio nel post.
Pensiamo, quindi, di costruirlo un po’ più grande, o meglio più stretto e più lungo, a misura di vaschette, in modo da ottimizzare lo spazio e non avere problemi con la lastra di copertura in policarbonato.
Inoltre lo collocheremo in una posizione diversa, meno assolata, in cui le piantine possano godere di luce soffusa e indiretta senza bisogno di dover ombreggiare.
A breve le foto.
2 commenti
Ciao Donatella, grazie per il bellissimo lavoro che hai fatto e che fai con questo sito! cCmplimenti per tutto quello che siete riusciti a fare!
La strada del cambiamento non è semplice! Spero un giorno di percorrerla e farò tesoro dei tuoi suggerimenti…
Un saluto e avanti così
Ciao Stefano, grazie a te per i complimenti e l’incoraggiamento!
Ti auguro di realizzare presto tutti i tuoi sogni.