Luglio, il mese della raccolta. L’orto finalmente dona i suoi frutti, anche da noi dove tutto è un po’ in ritardo. Fuori dall’orto stiamo raccogliendo i ceci, mentre i nostri esperimenti dei girasoli e della “gilda delle tre sorelle” proseguono, con lentezza.
In questo periodo siamo molto impegnati: oltre ai lavori ordinari di manutenzione dell’orto (legatura pomodori, estirpazione dell’erbaccia e continua sistemazione della pacciamatura), abbiamo il lavaggio e l’asciugatura del grano, la sbaccellatura dei ceci, la trasformazione del raccolto…
Insomma tanto da fare, ed è per questo non riusciamo a scrivere su questo blog così frequentemente.
Nell’orto
Quest’anno una coltivazione che ci ha dato molta soddisfazione è stata il basilico. Le piante sono tutte rigogliose e ancora abbiamo foglie da raccogliere e da trasformare in buonissimo pesto che congeliamo per l’inverno.
Anche peperoni, frigitielli e melanzane stanno producendo molto.
I pomodori antichi, invece, hanno dei problemi: sono pieni di frutti che, sembra, non riescono a maturare. Probabilmente la peronospora ha danneggiato le piante, dal momento che siamo riusciti a fare un solo trattamento con la poltiglia bordolese.
Il bancale sinergico, esperimento di questa primavera, è stracolmo di bieta venuta spontaneamente. Nel mezzo abbiamo messo i pomodori bonsai, i fagiolini e le zucchine. Tutte le piante sono in ritardo di produzione ma sembra che gradiscano stare molto vicino, forse perché sul bancale sinergico si crea più ombra e l’umidità del terreno dura più a lungo.
Fuori dall’orto
Il grano ci occupa gran parte del tempo. Per ultimare tutte le fasi, solo in due persone, ci vanno ore e ore di lavoro. E meno male che quest’anno era poco!
I ceci si sono seccati in fretta e non abbiamo potuto fare una raccolta scalare. Ora abbiamo cestini pieni di baccelli da “sgusciare” e per farlo stiamo adottando il sistema della battitura nei sacchi, come per il grano. Sembra funzionare. Quest’anno di ceci ne avremo parecchi e li potremo anche vendere (presto sul sito apriremo una sezione shop!).
Il nostro esperimento di coltivazione dei girasoli stenta, ad oggi nessuna pianta è fiorita. Forse questa terra non è quella adatta oppure abbiamo sbagliato qualcosa noi, dobbiamo sicuramente approfondire.
L’esperimento della gilda delle tre sorelle procede: il mais ha diverse pannocchie in crescita, le piante di fagioli del Purgatorio sono più verdi e rigogliose di quando le coltiviamo nell’orto mentre le zucche, di diverse varietà, sono cresciute poco.
Anche su questo esperimento dovremo riflettere e apportare dei miglioramenti il prossimo anno. Qualche idea ce l’abbiamo ma ne parleremo in un post dedicato.
Nel pollaio
Belle e brutte notizie nel pollaio.
Il bello è che abbiamo una chioccia con un pulcino, il brutto è che abbiamo solo un pulcino!
Di sei uova se ne sono schiuse solo tre e di tre pulcini ne è rimasto uno solo.
Un pulcino non riusciva ad uscire dall’uovo e lo abbiamo aiutato, ma era debole e il giorno successivo è morto, l’altro è riuscito ad uscire dalla gabbia, che aveva un piccolissimo varco, e le galline “nuove” lo hanno ucciso e mangiato.
Galline cannibali!
E vedere che mangiavano il pulcino è stato agghiacciante.
In diverse cove non era mai successa una cosa del genere.
Credo che non sia una buona idea “salvare” galline adulte che hanno sperimentato la vita di allevamento industriale. Sembra che abbiano un imprinting difficile da modificare.
Queste due galline, dopo tre mesi da noi, non sono migliorate, né esteticamente (sono ancora spelacchiate) e neppure nei comportamenti: hanno un atteggiamento prepotente e sono davvero fameliche.
Forse il detto popolare “non far vivere quello che è destinato morire” in questo caso ha un suo perché.
1 commento
Povere galline… negli allevamenti industriali l’atteggiamento aggressivo gli viene per forza, sono costrette a vivere ammucchiate le une sulle altre senza poter fare nemmeno un passo. Spero davvero che vietino questo tipo di allevamenti prima o poi