Questo mese c’è un gran da fare, siamo molto occupati con l’orto e con il grano. Quasi non riusciamo a stare dietro a tutto, anche perché con queste temperature bollenti lavoriamo fuori solo la mattina presto e al tramonto.
Nell’orto
Le nostre piante crescono ma ancora non abbiamo nessun raccolto, a parte le insalate.
A volte ci scoraggiamo guardando gli orti dei vicini che hanno piante di pomodori e di zucchine alte il doppio dei nostri, ma in fondo anche loro non hanno nessun frutto da raccogliere.
La “non lavorazione” della terra, e l’uso di varietà antiche e non ibride, è una scelta che si paga in termini di crescita esplosiva delle piante e forse anche in ritardo di produzione, ma non troppo.
I nostri pomodori antichi, che stanno cominciando a fare i frutticini, ci impegnano con le operazioni di legatura e sfemminellatura quasi quotidianamente.
Come pure i bancali pacciamati in cui cresce l’erbaccia che beneficia dell’irrigazione. Estirpare e aumentare la pacciamatura è un lavoro che non finisce mai!
Altro lavoro di giugno è stata la raccolta dei semi dei broccoli rapa e dei broccoletti all’olio. Il caldo improvviso ha fatto seccare i baccelli in brevissimo tempo, anzi molti si sono aperti (disperdendo i semini) prima che riuscissimo a raccoglierli.
Siamo stati impegnati anche con lavori imprevisti: la riparazione della recizione visto che, per la prima volta in sette anni, i cinghiali sono entrati nel nostro campo. Per fortuna non hanno provocato danni alle coltivazioni, a parte qualche piantina schiacciata, ma abbiamo dovuto ripristinare i canali irrugui perimetrali perché semi distrutti dal loro scavare e occuparci della riparazione e fortificazione della rete di recinzione che hanno rotto in diversi punti.
Fuori dall’orto
Grano
Questo è il mese della mietitura del grano. Purtroppo quest’anno ne abbiamo poco.
Avevamo seminato due aree di circa 150 mq ciascuna, ma dopo la semina il campo si allagato. I canali irrigui, e di scorrimento dell’acqua piovana, hanno straripato inondando il nostro campo perché qualcuno, a monte, non fa la manutenzione necessaria.
In una delle due zone, particolarmente sommersa, non è nato nulla, nell’altra circa un terzo dei semi non ha germogliato, probabilmente marciti sotto l’acqua.
Ci sono voluti due giorni per drenare il campo usando la pompa ad immersione e la forca vanga.
Quindi questa volta poco grano, ma anche meno lavoro, se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno!
Abbiamo iniziato la mietitura con il nostro sistema del decespugliatore-falce ma gli steli sono così radi che proseguiremo a mano con il falcetto.
Gilda delle tre sorelle
Il nostro esperimento della gilda procede bene. Il mais sta sviluppando le pannocchie e i fagioli alla base crescono. I fagioli sembrano venire meglio di quando li piantiamo nelle file dell’orto, sono sicuramente più rigogliosi e verdi. Vedremo per quanto riguarda il raccolto.
Le zucche tra le piante di mais non sono ancora cresciute abbastanza da estendersi e fare da pacciamatura. Qualche pianta sembra sofferente, ma forse dipende dalla varietà. Abbiamo infatti diversi tipi di zucche: butternut, tonde a spicchi, arancioni e hokkaido.
Patate e ceci
Le patate quest’anno le abbiamo coltivate in terra e sono meno rigogliose di quando le coltiviamo su sodo. Inoltre sono un po’ sommerse dai ceci, che invece sono bellissimi e pieni di baccelli.
In effetti a marzo abbiamo seminato molti ceci, più del doppio del solito, per compensare la scarsità di grano. Ci aspetta, quindi, un gran lavoro di raccolta e sbaccellatura.
Girasoli
Anche l’esperimento girasoli procede. Ci piaceva l’idea di avere questi bellissimi fiori nel nostro orto e, come ci ha suggerito il nostro lettore Emanuele, anche di provare a fare l’olio.
Dopo un paio di tentativi di semina andati a vuoto, finalmente sono germogliati.
Per l’ultimo tentativo ne avevamo seminati pochi, una parte in semenzaio e una parte direttamente in campo. Purtroppo i girasoli nati sono solo quelli industriali, ma il prossimo anno riproveremo altre varietà.
Nel pollaio
Abbiamo un’ovaiola ibrida che ha deciso di covare. Per le ovaiole è una cosa eccezionale, ma essendo una gallina non pura un minimo di istinto le è rimasto. La chioccia in questione è la femmina della nidiata nata lo scorso anno.
In realtà aveva provato già il mese scorso ma dopo due giorni sulle uova ha desistito. Però dopo un paio di settimane si è rimessa in cova e stavolta è ben convinta.
Le abbiamo procurato uova di ovaiole ibride da un nostro amico.
A fine aprile abbiamo preso due ovaiole nuove in un’azienda avicola biologica che, a fine ciclo, invece di ucciderle le vende ad un prezzo stracciato.
In realtà le due galline in questione non avevano un bell’aspetto, oltre al becco tagliato erano in muta. Direi in muta forzata visto che la muta naturale avviene a fine estate. Credevamo queste pratiche fossero vietate in regime di allevamento bio, ma evidentemente non è così.
Comunque ora si sono adattate, razzolano nell’area comune, ma dormono ancora nella casetta separata, e fanno uova praticamente tutti i giorni anche se il loro piumaggio è ancora brutto e il collo ancora nudo.
Presto le faremo dormire nella casetta grande perché quella piccola servirà alla chioccia con i pulcini, ma stiamo ragionando sul momento giusto per fare questo scambio, per evitare che lo spostamento possa causare l’interruzione della cova.
2 commenti
Ciao! Mi sapreste indicare dove avete recuperato le galline ovaiole di un anno? Anche io Avevo intenzione di salvarne qualcuna e donargli una vita più naturale. Grazie! Ruben dalla provincia di Siena
Ciao Ruben, noi le abbiamo prese in zona, una grande azienda a Gallese, provincia di Viterbo.
Ogni anno fanno la “svendita di galline” che dura una settimana e, viste le richieste, bisogna prenotarle.
Sicuramente anche dalle tue parti esisterà qualche allevamento biologico che usa la stessa pratica.
Spero riuscirai a salvare qualche gallina.