Per riprendere il discorso, c’è da dire che avere i pomodori antichi partendo dal seme è un po’ laborioso.
I nostri pomodori di varietà antiche sono cresciuti lentamente e per assaggiare i primi frutti ci è voluto del tempo, inoltre le piante sembrano meno produttive rispetto a quelli commerciali ma il sapore dei frutti spesso sorprende!
Qui le nostre conclusioni sulle varietà provate quest’anno, considerando che è stata un’estate caldissima a luglio, molto piovosa in agosto e che noi non abbiamo mai dato il verde rame. Ma, come abbiamo già scritto, i pomodri di varietà antiche sembrano non soffrire le piogge abbondanti!
I nostri pomodori antichi
Pomodoro Bastoncino:
i vecchi lo conoscevano come pomodoro riccio, presente nelle banche semi americane sin dal 1958, ha una forma veramente particolare, le foglie e i frutti nascono sul gambo, sembra quasi un geranio.
Qui da noi la crescita è stata lentissima e le piante hanno fatto pochissimi pomodori, dal sapore piuttosto comune, acidino. La pianta è stata attaccata dalla peronospora. A parte la forma bizzarra, l’anno prossimo non la rimetteremo.
Pomodoro Santorini:
proveniente dall’omonima isola greca, è stata la prima varietà ad essere coltivata lì nel 1875, forse proveniente dall’Egitto. Pianta produttiva con frutto piccolo e costoluto di colore rosso e non richiede molta acqua.
Nonostante sia originaria di Santorini dove la terra è vulcanica e il caldo secco, si è adattata benissimo anche qui con terra argillosa e molta umidità. Molto precoce, è la varietà che ha fatto i frutti per prima, pomodoro buonissimo, dolce, con buccia sottilissima, quasi impalpabile, e polpa tenerissima. Una grande scoperta, e sicuramente il prossimo anno sarà la specie predominante nel nostro orto!
Dieci dita di Napoli:
è un sottotipo del san marzano, con frutto più piccolino, ed è quindi una varietà da sugo.
Il sapore è buono ma, come tutti i pomodori simili al san marzano, da noi vengono piuttosto male. Infatti hanno spesso il culo nero e sono attaccati sempre dalla peronospora. Forse serve un ambiente più simile all’originario, terra vulcanica e poca umidità. Peccato perchè ci sarebbe piaciuto fare le passate con una varietà antica da sugo.
Aggiornamento: dopo qualche anno, salvando i semi dei nostri pomodori, siamo riusciti ad avere pomodori senza “culo nero” e piante molto produttive. Ora sono i nostri pomodori da conserva preferiti!
Pomodoro Blu:
deriva da una selezione naturale di pomodori a buccia scura. Contiene antociani (antiossidanti) come le melanzane, e sembra che anche gli Atzechi coltivassero queste varietà blu e nere.
I pomodori sono veramente curiosi, sono tondi e lisci, di colore viola proprio come le melanzane tonde e solo a maturazione diventano rossi con sfumature scure. Pianta molto produttiva, ma qui ha sofferto dell’umidità, il frutto ha un sapore comune. Nì.
Pomodoro Amana arancio:
varietà antica, proveniente dalle Amana Colonies nello stato dell’Iowa, coltivati da comunità pietiste all’inizio del ‘900. Da insalata.
I pomodori sono grandi, grandissimi, e costoluti, hanno un colore spettacolare: arancione dentro e fuori (sembra di tagliare un melone!), il sapore è buono ma non quanto l’aspetto. Non so se li risemineremo il prossimo anno, ma certo che un sugo arancione è qualcosa di spettacolare!
Aggiornamento: coltivandoli partendo dai nosti semi, ora questi pomodori hanno un gusto eccezionale. Purtroppo, come tutte le varietà di pomodori grandi, qui non sono molto produttive.
Pomodoro Napa Chardonnay:
in realtà varietà non così antica perché frutto di selezione naturale recente di pomodori gialli. In effetti i primi pomodori arrivati in Europa erano gialli, da cui il nome: pomo d’oro.
Sono ciliegini dal sapore delicato, molto dolce e buccia sottile, gialli ovviamente. Questa varietà non è stata attaccata dalla peronospora e si è adattata molto bene al nostro habitat, particolarmente umido. Da riseminare.
Aggiornamento: nel nostro orto continuiamo a coltivare queste varietà, ma abbiamo aggiunto anche i Datterini Siracusani, Meraviglia Bianca e pomodoro Bonsai.
Conclusioni
L’esperimento con i pomodori antichi è stato indubbiamente molto interessante, e abbiamo imparato molte cose.
Ora stiamo salvando i semi di tutte le varietà, così il prossimo anno potremo riseminare quelle che ci sono piaciute, scambiare i semi con altri appassionati e provare nuove varietà.
Sicuramente le piante che nascerenno dai nostri semi saranno più adatte al nostro ambiente perché le piante trasmettono informazioni alla generazione successiva, quindi i nostri semini sanno già che qui la terra è argillosa e che c’è da soffrire un gran caldo e un’umidità pazzesca!
Fine seconda parte (2 di 2)
Vai alla prima parte: semina in semenzaio e trapianto in campo
Tutto sui pomodori antichi: dal seme al trapianto, trapianto e cura, raccolta e trasformazioni
1 commento
BUONGIORNO CERCO SEMI ANTICHI DI POMMODORI POSSIBILMENTE NON IBRIDI