Si può approfittare delle corte giornate d’inverno, quando nel campo non c’è molto da fare, per fare progetti (nuovo orto o nuovo pollaio), pensare a nuovi esperimenti e anche per imparare. Già, studiare in modo non troppo impegnativo, assolutamente gratuito, seguendo i corsi Mooc.
Cosa sono i “Mooc”
Mooc significa Massive Open Online Course, che tradotto vuol dire Corsi (organizzati da moltissime Università di tutto il mondo) Online (basta avere una connessione internet), di Massa (per tutti, non servono titoli di studio) e Aperti (cioè gratuiti).
Secondo noi è un ottimo modo per approfondire qualche passione o avvicinarsi ad argomenti di cui sappiamo poco.
L’offerta è vasta, e gli argomenti spaziano dall’informatica alla storia dell’arte, dalla filosofia alla fisica, praticamente si trova di tutto.
Per chi studia all’Università, talvolta questi corsi valgono dei crediti nel loro curriculum di studi.
Come detto tutti possono iscriversi, non c’è limite di età e non è richiesto nessun diploma. Seguire il corso è completamente gratuito, ma c’è un “se”: se vogliamo l’attestato finale dovremo pagare. Di norma l’attestato costa sui 40 euro, ma non è obbligatorio richiederlo.
Piattaforme Mooc
I corsi Mooc, offerti dalle Università e da enti accreditati, sono raccolti su diverse piattaforme.
Se ne trovano davvero tante, tra quelle italiane segnaliamo Federica Web Learning, dell’Università Federico II di Napoli, EduOpen, in cui confluiscono diverse Università Italiane, UniNettuno, della medesima Università telematica e Emma, un progetto europeo che raccoglie diverse Università Europee.
Secondo la nostra esperienza, però, la piattaforma migliore su cui cercare un corso Mooc è Coursera, seguita da Edx e da OpenCulture. Hanno una vastissima scelta corsi, di svariati argomenti e di Università di tutto il mondo.
Come funziona un corso Mooc
Di solito i corsi sono disponibili in qualsiasi momento, solo in alcuni casi hanno una data di inizio specifica per cui si possono seguire solo in quel periodo di tempo.
Già nelle informazioni, nella panoramica di un corso MOOC, ci viene detto come si articola quel corso, di quante lezioni è composto, quanti test sono previsti e quante ore servono mediamente per portarlo a conclusione.
Una volta che ci si iscrive, poi, si ha accesso alla comunità, cioè a uno spazio dove tutti gli iscritti si scambiano opinioni e possono fare domande.
Si segue il corso con il proprio ritmo, si possono seguire più lezioni in un giorno, o impiegare diversi giorni per seguirne una sola. Siamo liberi di scegliere come e quando studiare anche se i test di verifica, che ci sono alla fine di ogni argomento del corso, vanno fatti entro una data stabilita.
I test di verifica poi in genere prevedono una sorta di “impronta digitale telematica”: in sostanza viene chiesto di scrivere un breve testo, e un computer dall’altra parte prende dei parametri (velocità di battuta, di scrittura, errori, ecc.) e in base a questi è in grado di riconoscere se chi sta scrivendo, durante gli esami, è veramente quella persona ch dice di essere.
Come detto la scelta è ampissima purtroppo, però, i corsi che ruotano intorno all’agricoltura e all’allevamento, sono pochini (qualcuno in più sulla biologia e sulla sicurezza del cibo), e quasi nessuno in italiano.
L’offerta maggiore è in lingua inglese, ma ci sono corsi anche in spagnolo e francese.
Difficoltà della lingua
La difficoltà della lingua esiste e se non si è lingua-madre, o non si conosce bene l’inglese, questo può essere un vero ostacolo.
Ogni corso, comunque, prevede videolezioni e una trascrizione scritta della lezione, sempre in lingua.
Questo è di enorme aiuto perché si può leggere prima il testo, prendersi il proprio tempo per tradurre, anche con un dizionario, annotare e scrivere quello che ci sembra importante. Dopo, con le idee più chiare, possiamo guardare la video lezione, che comunque di solito è sottotitolata, ma sempre in lingua.
Altra difficoltà, legata alla lingua, possono essere i test di verifica.
Anche se abbiamo studiato e capito benissimo l’argomento, è facile sbagliare nel rispondere alle domande dei test.
Non essendo nella nostra lingua, possiamo non cogliere le “sfumature” delle domande o delle risposte. Quasi sempre i test sono a risposta multipla, e le varie opzioni di risposta possono variare di poco.
Facili o difficili?
Per nostra esperienza, benché in linea di massima tutti i corsi siano strutturati così, non c’è uniformità di impegno richiesto e livello di corso.
Alcuni corsi sono molto semplici, altri invece molto difficili.
Per noi Italiani i corsi Mooc offerti dalle Università Europee si seguono meglio e senza annoiarsi, mentre alcuni corsi di Università Americane e Australiane sono piuttosto noiosi e ripetitivi.
Quali corsi Mooc?
Di corsi, come detto, ce ne sono migliaia, ma quelli inerenti alla “vita di campagna” sono solo qualche decina.
Potete trovare diversi corsi sulla sicurezza alimentare, sull’agricoltura sostenibile, sull’importanza dell’acqua ma pochi corsi su come coltivare e allevare.
Io mi sono iscritta a diversi corsi collegati all’agricoltura e all’allevamento, di seguito trovate le mie considerazioni.
Corsi sull’allevamento
Il primo corso che ho seguito è stato:
“Chicken Behaviour and Welfare“ (Comportamento e benessere dei polli), dell’Università di Edimburgo.
Appena abbiamo preso le nostre prime galline mi sono resa conto che non sapevo nulla a riguardo. Era come avere a che fare con degli alieni, tanto mi erano sconosciuti questi animali! Cercando di documentarmi sul web, mi sono imbattuta in questo corso e mi sono iscritta subito.
Essendo il primo corso, ho avuto qualche difficoltà con l’inglese, molto arruginito, ma il corso mi ha talmente appassionato che non mi è costato troppo dover tradurre, avere sempre davanti il dizionario o leggere diverse volte il testo della lezione per essere sicura di aver capito bene.
Questo corso lo consiglio vivamente a tutti quelli che hanno delle galline, è fatto bene, è interessante e si imparano moltissime cose.
Altro corso che ho seguito, della stessa Università, è:
“Animal behaviour and welfare” (Comportamento e benessere degli animali).
Corso molto generico, non approfondisce, ma prende in considerazione diversi animali: cani, gatti, mucche, galline e animali selvatici. Utile per uno sguardo generale.
Sempre sull’argomento allevamento voglio segnare un corso in spagnolo:
“Sistemas agrosilvopastoriles: una alternativa climáticamente inteligente para la ganadería” dell’Università Nazionale Autonoma del Messico.
Il corso sembra molto interessante, sul modo di allevare in connessione con le coltivazioni, purtroppo mi sono resa conto che, non conoscendo lo spagnolo, non riuscivo a seguire bene anche con l’uso del dizionario. Ma per chi ha dimestichezza con questa lingua lo consiglio.
Corsi sulle piante
Nell’ambito agricoltura ho cominciato con il corso:
“Understanding Plants-Part I: What plant knows” (Capire le piante-Quel che una pianta sa), dell’Università di Tel Aviv.
Il corso è fantastico, il professore è strabiliante e alla fine ho comprato anche il suo libro, benché il corso sia molto molto più completo.
Per chi non ha mai studiato biologia, come me, la difficoltà è alta. Il corso è molto scientifico e i test di verifica, sopratutto l’ultimo, quasi impossibili da passare al primo tentativo. Nonostante la difficoltà e l’impegno richiesto è un’esperienza da fare, si impara davvero tanto.
Corsi di agricoltura
Subito dopo ho seguito il corso:
“Discover Best Practice Farming for a Sustainable 2050” della Western Australia University.
In sostanza un corso sulle nuove direttive FAO per un’agricoltura sostenibile, ultimamente molto di moda.
Corso semplice, un po’ noioso e molto incentrato sui problemi del territorio australiano quindi molto lontano dal nostro. Non consiglio.
Successivamente ho seguito:
“Sustainable Agricultural Land Management”, dell’Università della Florida.
Finalmente un corso completo sull’agricoltura sostenibile, con uno sguardo attento alla pratica e alla fattibilità.
Rispetto al precedente molto completo, pieno di informazioni, prende in esame diversi tipi di clima e di suolo, e… difficilino! Davvero un ottimo corso.
Altro corso americano che ho seguito è stato:
“Permaculture Design”, dell’Università dell’Oregon.
Un corso sulla Permacultura, uno di quelli che hanno una data di inizio e che ho aspettato con trepidazione perché non vedevo l’ora di farlo.
Una mezza delusione, corso molto semplice e ripetitivo. Non insegna niente di più di quel si può leggere in un buon libro sulla Permacultura.
Inoltre, invece dei test con risposta multipla, c’è da sviluppare un progetto e man mano portarlo avanti con ricerche, schizzi e studio di fattabilità.
Sarebbe un buon modo di mettere in pratica quel che si è studiato, peccato che questi progetti vengano giudicati da altri iscritti al corso e non dai docenti!
In conclusione non consiglio, meglio leggere L’orto-giardino di Gaia!
E voi conoscete altre piattaforme? Avete seguito altri corsi interessanti? Condividete!
3 commenti
Buona sera,
ho letto il vostro sito che è molto originale fatto con cuore oserei dire, e le informazioni sono davvero preziose. Deduco che siete in Tuscia più o meno, l’ho capito dall’articolo sul fallimento dei fagioli. Volevo chiedervi se fare qualche attività di ospitality. Grazie e complimenti per questo gioiellino.
Ciao Anna, grazie davvero per i complimenti. Questo blog è nato proprio per condividere la nostra esperienza, compresi i fallimenti, con l’intento di essere di aiuto ad altri neofiti contadini.
Noi siamo nella provincia di Viterbo, al confine con l’Umbria. Per ora non facciamo attività agrituristica, ma abbiamo diversi progetti in “pentola”…
Speriamo di poterli annunciare presto, continua a seguirci.
ciao certamente, atteno news!!