L’incubatrice per una cova artificiale

pulcini nati in incubatriceNoi abbiamo esperienza solo di cove naturali, ma in effetti si possono far nascere i pulcini anche con una cova artificiale usando un’incubatrice. L’incubatrice è un surrogato della chioccia, una macchina progettata per fornire alle uova fecondate la giusta temperatura e la giusta l’umidità in modo che l’embrione si possa sviluppare e nascere.

Proprio perché noi abbiamo avuto solo cove con chioccia, abbiamo chiesto ad un nostro amico di conviderere la sua esperienza di cove con incubatrice. E alla fine del suo racconto abbiamo aggiunto qualche informazione in più sulla cova artificiale.

Ecco qui il racconto, molto divertente, del nostro amico Augusto.

La fattoria di Nonna Papera

Per me l’incubatrice la prima volta è stata la rappresentazione della mia sindrome di “nonna papera”!

Essendo uno nato e cresciuto in città, fin da giovane ogni gita fuori porta era una esperienza psicosomatica travolgente. Ogni sensazione visiva, tattile, odorosa, acustica e del gusto, era un passo in più verso… il nirvana.
Insomma, le sue torte e la sua fattoria mi sembravano l’unica via d’uscita per togliermi di dosso questa insofferenza che non mi lasciava mai.
Quindi, ormai tanti anni fà, feci il salto. Addio citta! Tutto cambiò, la percezione dello scorrere del tempo fu il primo cambiamento e poi ne vennero molti altri. Sono certissimo di aver fatto la migliore delle scelte possibili per la mia vita.

Mi sembrava necessaria questa introduzione per inquadrare l’approccio alla questione “incubatoria”.
Col tempo ho capito che ci sono due approcci all’incubatrice:
1. approccio romantico
2. approccio tecnico

incubatrice amatoriale automatica

Approccio romantico

Il primo è quello più divertente. Immagini appunto di avere la fattoria come quella di nonna papera… anzi di più.
Puoi far nascere pulcini di tutti i tipi (c’è scritto nelle istruzioni) dalla quaglia all’oca passando per pavoni e faraone, insomma è un po’ come sentirsi veramente potente. (Romantico, un po’ scemo ma divertente)

Allora cominciai con 6 uova di oca tolosa che un amico mi portò dalla Romania!
Accendi l’incubatrice, metti l’acqua, togli i separatori (perché le uova di oca sono grandi e l’incubatrice non riesce a girare le uova automaticamente), posizioni le uova “delicatamente” come se racchiudessero il “brodo primordiale da cui parte la vita” (dopotutto lo è) e poi via, si parte!

I successivi 28 giorni saranno tutti da vivere intensamente (nota nostra: 28 giorni perché sono uova di Oca; per quelle di gallina, come dirà più avanti, la cova è di soli 21 giorni).
Tutti i giorni le uova vanno girate di mezzo giro, perché la mamma lo fa con il becco quando se le sistema sotto. Poi bisogna vaporizzarle, perché la mamma quando fa il bagno e torna al nido apporta l’umidità necessaria all’uovo per continuare a svilupparsi…. e poi c’è la speratura!

Praticamente è un ecografia semplificata da fare al tuo amato uovo.
Ogni settimana con una torcetta al buio prendi l’uovo, con la parte più appuntita in sù, ci punti la luce e puoi vedere dentro che succede. Bisogna prenderci la mano, ma si fa presto, poi vedi….
Prima il cuore che batte, poi la separazione tra camera d’aria e parte solida (il pulcino) poi alla fine scorgi la membrana interna che separa il pulcino dalla sua sacca e sotto a questa vedi un movimento come il bambino che scalcia in pancia.
Poi addirittura riesci a vedere il becco che rompe la membrana per prendere aria e forza per nascere.

Molto molto interessante questa esperienza, mi sarebbe piaciuto condividerla con dei bambini che mi avrebbero capito benissimo mentre gli adulti di campagna ….un po’ meno.

Arrivato il 28° giorno le uova cominciano a pigolare da dentro l’uovo, poi si muovono da sole, poi comincia la schiusa… che ansia!!!
Camminavo nervosamente fumando mille sigarette su e giu davanti all’incubatrice, in attesa dell’infermeria che ti dice… è andato tutto bene!

Lo sai che nelle istruzioni c’è scritto che non bisogna aprire l’incubatrice in questa fase per gli sbalzi di temperatura, ma è impossibile resistere. Dopotutto sono io la mamma che li ha curati fino adesso, il papà ansioso e anche l’ostetrica se fosse necessario.
Quindi guardi dentro, una sbirciatina, una sbirciatina sola per vedere se va tutto bene. Ok fatto, controlli e aspetti.
La natura ha i suoi tempi ma tu sei in ansia e non vedi l’ora.
Quel pomeriggio lo passai a controllare che tutto procedesse regolarmente fino addirittura ad aiutare a rompere il guscio ai piccoli. Non so se in natura quei pulcini ce l’avrebbero fatta a nascere però diventarono delle bellissime oche.

Nati, ormai asciutti, cominciano subito a pigolare e mangiare come belve fameliche. Sporcano senza ritegno e vanno avanti così per due settimane perché fa ancora freddo fuori. Altre due settimane dentro, poi fuori con mega manovre perché nel frattempo sono cresciute e finalmente nell’oliveto dove per anni sono state felici e contente.

Insommuova di oca e di gallinaa questo è il vortice emotivo legato alla prima schiusa nella mia incubatrice, ne sono susseguite altre ma con meno pathos e un atteggiamento più distaccato ed equilibrato, che trovo più adeguato.

Grandi guardiane e ottime giardiniere le oche. Il manto erboso sotto gli ulivi dove abitavano loro non è mai stato così verde, compatto e sempre perfettamente tosato come allora.
Sono belle ma rumorose e aggressive. Dover rischiare un attacco dai maschi ogni voltra che vai da loro a lungo andare stanca, e poi… ti pare che io che ti ho “covato” devo subire ‘sto trattamento?
Dopo qualche anno di convivenza con le oche tolosa passai alle galline.
Non ho mai voluto comprare animali vivi che arrivano da grandi allevamenti. I pulcini a volte arrivano con il becco spuntato per evitare che si uccidano tra loro. Da allora cominciai la ricerca delle uova fertili dei pollai degli amici.

Approccio tecnico

Riaccendi l’incubatrice, funziona. MMMhhhh l’elica dell’incubatrice attaccata notte e giorno però fa un rumore! Via da casa, mettiamola nel ripostiglio.

Meno male che sono uova di gallina… solo 21 giorni, non devo girare a mano ma fa tutto l’incabatrice e l’acqua (per l’umidità giusta) la devo controllare solo due volte in tutto.
Meno male. Ma chissà che bolletta che arriva!

Durante i 21 giorni non controllo più nulla, fino a che sento pigolare… Aspetto ancora… la sera controllo… Sono nati 8 su 12… bene!

Il giorno dopo, tolgo le uova non schiuse e pulisco dai gusci rotti. E’ giugno, è caldo e metto i pulcini in gabbia protetta dentro al pollaio. Mangiano e sporcano come tutti i pulcini, e via è andata anche questa cova.

Oggi non uso più l’incubatrice, ho delle galline che sono delle perfette incubatrici e mamme adottive che non fanno caso di chi era l’uovo, loro se è un uovo lo covano, punto. Poi ai pulcini insegnano a mangiare, li scaldano, li controllano e li difendono.

Qualche informazione in più sulla cova con incubatrice

E qui termina il racconto di Augusto. Lui si è soffermato poco sui dettagli più tecnici, quindi spieghiamo qualcosa in più sulla cova artificiale.

Di incubatrici ne esistono tanti modelli e diverse marche. A livello amatoriale, si va da quelle più semplici, manuali, che possono incubare 7 uova, fino a quelle automatiche digitali, più tecnologiche, con capacità di incubazione di oltre 50 uova.

Le differenze sostanziali tra i vari modelli, oltre il prezzo, sono l’automazione e la coibentazione della macchina.
In quelle automatiche il girauova, la temperatura e l’umidità sono gestite dalla macchina e l’impegno umano è minimo. Quelle manuali richiedono invece molto più impegno e tempo perché tutto va fatto, o controllato, a mano.
Riguardo alla coibentazione, le incubatrici non coibentate vanno sistemate in locali con almeno 16 gradi di temperatura ambiente affinché funzionino correttamente, mentre quelle coibentate si possono usare ovunque, anche in locali non riscaldati, come un garage.
L’incubatrice va comunque posta su un tavolo o una superficie stabile e mai per terra.

ABC della cova artificiale

Senza entrare nello specifico di un modello di incubatrice, ci sono alcune cose da sapere valide per ogni cova artificiale. Qui parliamo di uova di gallina ma nelle incubatrici si possono far schiudere uova di diverse razze di avicoli.

La cova artificiale delle galline dura come quella naturale, 21 giorni, solo che l’incubatrice deve fare tutto quello che fa una chioccia!

girauova dell'incubatrice

Girare le uova

Le uova devono essere girate almeno tre volte al giorno, ma meglio se più frequentemente, in modo da imitare quello che fa una chioccia. Infatti, una gallina in cova sposta leggermente il suo peso, circa ogni mezz’ora, spostando di conseguenza anche le uova. Inoltre, durante il giorno, gira le uova con il becco e fa una rotazione periodica delle uova portando quelle esterne al centro.

Questo vuol dire che, se l’incubatrice non ha un girauova automatico, bisogna farlo manualmente, per 18 giorni, più volte al giorno, per evitare che l’embrione in fase di sviluppo finisca per aderire alle pareti del guscio.
Le uova vanno contrassegnate su due lati del guscio, una ‘X’ su un lato e uno ‘O’ sull’altro di ciascun uovo, per essere sicuri di ruotarle tutte di 180 gradi (o 90) ogni volta.
Ogni giorno bisognerebbe girare le uova sempre un numero dispari di volte, in modo che l’embrione alterni il lato dell’uovo su cui passa la notte. Insomma, una notte dormirà con la ‘X’ in alto, l’altra notte con la ‘O’ in alto.

Dal 19° giorno, l’uovo non va più girato o spostato perché altrimenti il pulcino dovrà riorientarsi e ciò può indebolirlo al punto da non avere sufficiente energia per uscire dal guscio.

Se l’incubatrice ha un sistema automatico per girare le uova, bisogna solo controllare che funzioni e spegnere il meccanismo il 19° giorno.

Temperatura

La temperatura ideale, e anche l’umidità, dipende dal tipo di uova che vogliamo incubare. Sul web si possono trovare diverse tabelle, ma tali informazioni sono riportate anche sulle istruzioni dell’incubatrice.

Per le uova di gallina la temperatura deve rimane costante per tutta la durata della cova a 37,7 gradi. Si può diminuire negli ultimi tre giorni, portandola a 37,2.

Se per qualsiasi motivo, malfunzionamento o black-out elettrico, la temperatura dovesse scendere sotto i 35,5 gradi o salire sopra i 39 gradi, gli embrioni potrebbero morire.

Umidità

Il livello di umidità, sempre per le uova di gallina, dovrebbe rimanere costante tra 45-50% per 18 giorni e aumentare al 65% negli ultimi 3 giorni di cova.
Il corretto livello di umidità è importante per mantenere la membrana dell’uovo abbastanza morbida da consentire ai pulcini di nascere rompendola facilmente.

Il problema delle incubatrici manuali è che ogni volta che si apre la macchina, per girare le uova, la temperatura e l’umidità ne risentono, e l’incubatrice ci metterà un po’ a tornare alla temperatura e umidità ottimali.

Speratura

Una cosa che non è necessario fare in una cova naturale è la speratura. Una chioccia sa istintivamente quali uova non si schiuderanno e le getta letteralmente fuori dal nido.

In una cova artificiale, invece, la speratura delle uova è importante. Come racconta Augusto nella sua esperienza, è una sorta di ecografia fatta con una torcia e in genere si effettua il 7°, il 14° e il 18° giorno di cova. Questo permette di scartare subito le uova che non si stanno sviluppando e che presentano problemi perché un uovo “cattivo” può esplodere e contaminare tutte le altre uova con i batteri.

Prima di iniziare con l’incubatrice

La percentuale di schiusa in incubatrice è più bassa che in una cova naturale, intorno al 75-85%. Se poi usiamo uova fertili che ci siamo fatti spedire, e non uova prese localmente, questa percentuale si abbassa ancora. Saremo fortunati se avremo un 45% di schiuse.

pulcini sotto la luce infrarossa

Le uova fecondate che si vogliono incubare dovrebbero essere conservate in locali con temperatura tra i 10 e i 15 gradi (mai in frigorifero), in contenitori per uova, posizionate con la punta in giù e non dovrebbero avere più di 7-10 giorni.

Se le uova provengono da allevatori che non conosciamo è meglio effettuare una speratura anche prima di metterle in incubatrice. Potrebbero esserci crepe nel guscio o già un “anello di sangue”, indice di un embrione morto.

Bisogna fare molta attenzione alle proliferazioni batteriche che si possono sviluppare all’interno dell’incubatrice, quindi:

  • non mettere mai in incubatrice uova sporche
  • controllare le uova anche durante la cova ed eliminare subito quelle che mostrano problemi, come un trasudamento
  • lavarsi bene le mani prima di aprire l’incubatrice e maneggiare le uova per non trasmettere malattie e batteri agli embrioni attraverso i pori dei gusci

Infine, i pulcini dopo la nascita non hanno bisogno di mangiare o di bere per almeno 48 ore, quindi il posto migliore per loro è dentro l’incubatrice fino a quando non sono completamente asciutti e iniziano a diventare attivi.
Poi andranno trasferiti in una “camera calda”, scatola o gabbia riscaldata da una lampada… ma questa è un’altra storia!

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