Continuiamo la serie dei post dedicati ai sensi, delle galline e delle piante. Abbiamo già scritto della vista, dell’udito, dell’odorato e del gusto, ora prendiamo in esame il senso del tatto.
Una gallina percepisce delle sensazioni tattili? E come riesce a toccare?
Cos’è il senso del tatto
Il tatto, in noi esseri umani, è il senso che permette alla superficie esterna del nostro corpo, la pelle, di percepire gli stimoli esterni.
Attraverso i recettori tattili, che sono distribuiti in grandissimo numero sulla nostra pelle, il cervello riceve informazioni sull’ambiente circostante.
Riesce così a percepire le caratteristiche fisiche degli oggetti, come durezza e forma, e le sensazioni di caldo, freddo, pressione e dolore.
Anche per una gallina funziona così, benché il senso del tatto per loro non sia così importante quanto quelli della vista e dell’udito.
Una gallina è quindi capace di rilevare una pressione, di sentire il dolore e di percepire il caldo e il freddo, proprio per mezzo dei vari tipi di recettori che ha sulla pelle. Più o meno come noi.
Ma per una gallina l’organo più specializzato per il tatto, per avere informazioni sull’ambiente circostante, è il becco.
Potremmo dire che usa il becco come noi usiamo le mani! Lo usa, infatti, sia per toccare e sentire che per prendere e manipolare “cose”.
Il senso del tatto e il becco
Come per tutti gli uccelli, anche per le galline il becco è un organo sensoriale dotato di numerose terminazioni nervose.
Abbiamo già detto della sua importanza nella percezione degli odori e dei sapori, ora scopriamo che ha un ruolo fondamentale anche per le percezioni tattili.
Difatti sulla punta del becco ci sono un gran numero di meccanocettori, altamente specializzati, che permettono alle galline di avere una fine discriminazione tattile che consente loro di eseguire una serie di operazioni complesse. (Per saperne di più qui un articolo scientifico, in inglese di Gentle and Breward, 1986)
Con il becco, quindi, una gallina riesce ad afferrare e manipolare il cibo, ma anche altri oggetti, ad esempio durante la preparazione del nido, quando prende ed assembla rametti e altro materiale vegetale.
Usa il becco anche nell’esplorazione dell’ambiente circostante, nel bere, percependo così la temperatura dell’acqua, e lo usa nell’operazione di tolettatura quando si liscia le penne con movimenti molto precisi.
Infine, il becco è anche usato come arma di difesa e di attacco.
Debeccaggio
Questo organo, proprio perché ampiamente innervato, è molto sensibile e qualsiasi lesione risulta estremamente dolorosa per le galline.
Questo succede anche nella pratica del debeccaggio (che consiste nel taglio della punta del becco), purtroppo ancora molto usata negli allevamenti intensivi.
Quando una gallina viene debeccata perde quindi parte del sistema sensoriale, quello situato sulla punta del becco, ed è un po’ come se a noi amputassero la punta delle dita.
Le galline debeccate hanno quindi più difficoltà nella manipolazione del cibo e mostrano un significativo aumento del comportamento di difesa.
La nostra esperienza
La maggiore difficoltà nella manipolazione e in generale nella capacità di beccare il cibo l’abbiamo potuta constatare personalmente perché le nostre prime ovaiole, prese in un consorzio agrario, erano debeccate. Una in particolare aveva un becco molto “spuntato” ed effettivamente non riusciva bene a “pizzicare” la frutta fresca che d’estate le offrivamo.
Per quanto riguarda il comportamento invece era una gallina tranquilla e affettuosa.