Alimentazione delle galline: cosa è cambiato

affresco etrusco: galline che beccanoL’alimentazione delle galline è molto cambiata nell’ultimo secolo. Oltre al tipo di cibo, in realtà è cambiato il nostro modo di allevare e soprattutto sono cambiate le galline stesse!
Tutti questi cambiamenti hanno portato dei benefici ma anche diversi problemi.

L’alimentazione in natura

Cominciamo col dire che una gallina allo stato selvatico è capace di provvedere a se stessa. Riesce ad alimentarsi in modo bilanciato perché è in grado di scegliere tra i vari cibi che la natura le offre e “sa” di cosa ha bisogno.
Di questo sarebbero capaci anche le attuali ovaiole, se liberate e lasciate allo stato brado, dimostrato da uno studio fatto in Scozia con galline domestiche lasciate alla vita selvatica.

In natura le galline trascorrono tra il 50-60% del tempo alla ricerca del cibo e a mangiare.
Lgallina che razzolae galline adulte seguono una dieta prevalentemente vegetariana, alimentandosi principalmente di erbe e frutti, mentre gli esemplari giovani seguono una dieta più proteica, alimentandosi di insetti e vermi in quantità maggiore.

Fasi dell’alimentazione

Sia allo stato selvatico che in allevamento, per le galline l’alimentarsi si compone di due fasi: appetito e consumo.

La fase dell’appetito è quella della ricerca del cibo, con manifestazione del comportamentali associate: raspare e razzolare.
La fase del consumo è invece quella dell’ingestione del cibo, del mangiare vero e proprio.

I cambiamenti nell’alimentazione e nell’allevamento che abbiamo apportato (noi umani) in questo ultimo secolo hanno inciso moltissimo sul comportamento delle galline in queste due fasi dell’alimentazione.

Cambiamenti

Fino ai tempi dei nostri bisnonni, le galline erano allevate per un doppio scopo: uova e carne.
Erano generalmente di piccola taglia ed erano alimentate con scarti di cucina e cereali autoprodotti. L’efficienza dell’alimentazione non era il massimo, in termini di peso e salute, e molte erano le morti per malattie.

Intorno al 1930 cominciarono i cambiamenti, molti cambiamenti: introduzione di vaccinazioni, ricerca e sviluppo di cibo bilanciato, selezione delle razze e allevamento più intensivo.

Cominciò la ricerca e lo sgalline al pascolo in gruppoviluppo di nuovo cibo composto e bilanciato, a base di cereali con aggiunta di proteine animali, vitamine e minerali, per una dieta più efficiente.

Furono introdotte le vaccinazioni per molte malattie degli avicoli che portarono un miglioramento nella crescita e una riduzione della mortalità degli animali.

Parallelamente cominciò la selezione degli animali per un solo scopo, o produzione di uova o da carne.
Oggi infatti abbiamo due varietà di polli, ovaiole e polli da carne, che sono due varietà ben distinte e allevate in maniera differente.
Abbiamo selezionato anche varietà più grandi di avicoli, che hanno portato ad un cambiamento del loro apparato gastro intestinale. Questo tipo di animali mangiano di più e crescono molto più velocemente.

L’allevamento stesso è cambiato. Molto più intensivo e sempre più al chiuso, gabbie o capannoni, senza accesso al pascolo verde.
Il cibo è somministrato in mangiatoie, senza che gli animali abbiano la necessità (e la possibilità) di razzolare e cercare.

Conseguenze e problemi

Questo modo di allevare ha cambiato drasticamente la fase dell’appetito.
Con cibo sempre disponibile le galline non hanno bisogno di esprimere i comportamenti legati alla ricerca del cibo ma questo non significa che non li vogliano o debbano esprimere!

Infattiovaiola e pulcini che mangiano possiamo assistere a comportamenti della fase dell’appetito anche in presenza di cibo disponibile.
Chiunque abbia una gallina può constatare che difronte alla mangiatoia piena la gallina raspa con le zampe mentre mangia. Esprime comunque il comportamento legato alla fase dell’appetito, razzolare e raspare, anche se potrebbe esprimere solo la fase del consumo.

E ancora possiamo vedere come le galline preferiscano beccare il cibo caduto a terra vicino alla mangiatoia, piuttosto che lo stesso dentro mangiatoia!

Anche la forma del cibo influisce sulle fasi dell’alimentazione. Siamo passati dagli scarti di cucina e cereali in chicchi al cibo pellettato.

I mangimi attuali sono prodotti partendo dai cereali con aggiunta di minerali, vitamine e proteine animali (che spesso provengono dai polli!). Il tutto viene macinato e poi pressato sotto forma di pellet, o micropellet. Il cibo pellettato riduce lo spreco ma viene consumato anche in modo più veloce rispetto alle granaglie intere, spezzate o allo sfarinato, e ciò riduce anche la fase del consumo.

Aver eliminato la fase della ricerca del cibo e ridotto quella del consumo ha portato gli animali a comportamenti strani (che imitano la fase dell’approvvigionamento) e a problemi comportamentali che sono un reindirizzamento di quei specifici bisogni.

Uno di questi problemi è il beccaggio delle piume che, senza entrare nello specifico, è una forma non-aggressiva di beccaggio tra galline (ma attenzione che può degenerare in comportamenti molto più gravi).
Ora sappiamo che è connesso, tra le altre cose, alla privazione della fase di appetito dell’alimentazione. Un comportamento reindirizzato del beccare a terra e cercare il cibo.

araucana nell'orto

Paradossi

Per evitare problemi dovuti al reindirazzamento di comportamenti che non hanno più necessità di esprimere, spesso si legge di fornire alle galline dei diversivi in modo da tenerle occupate.

Si suggeriscono cespi di insalate appese, mele penzolanti o bottiglie di plastica con piccoli fori contenenti semi, tutto per allungare i tempi dell’alimentazione e tenerle occupate in modo da scongiurare il problema del beccaggio delle piume.
Ma in natura le galline non si annoierebbero di certo, tra cercare il cibo, mangiare, bere, fare i bagni di sabbia e dormire seguendo la luce naturale non avrebbero del tempo libero da occupare!

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