Contrariamente all’orto estivo, quello invernale non è così comune. Certamente i raccolti estivi sono più numerosi e si raccoglie per diversi mesi, ma avere i propri ortaggi anche nella stagione fredda è una grande soddisfazione!
Ecco quindi, mese per mese, le operazioni da fare per chi, come noi, non vuole rinunciare all’orto invernale.
Preparazione e lavori per l’orto invernale
Luglio
La preparazione comincia in estate.
Noi non ariamo e non usiamo la motozappa nelle aiuole dell’orto, usiamo la forca-vanga per smuovere e arieggiare i bancali, senza rivoltare la terra nell’area destinata all’orto invernale.
Questa è la prima operazione, poi si comincia ad estirpare le “erbacce” e si concima usando letame o pollina, che viene incorporato al terreno nella successiva operazione di zappatura superficiale.
In ultimo, pacciamiamo bene per impedire alle erbe spontanee di vanificare tutto il lavoro fatto.
Dove prevediamo di trapiantare usiamo pacciamatura di paglia e materiale organico che copriamo con teli di iuta, dove invece effettueremo le semine preferiamo usare solo teli di iuta (o teli pacciamanti), a coprire il terreno in attesa delle semine.
Nel momento della semina togliamo i teli e solo dopo che le piantine saranno spuntate, aggiungiamo il materiale organico e rimettiamo i teli.
Sempre a luglio raccogliamo i semi delle piante invernali che lasciamo andare a fiore proprio per salvarne i semi: broccoli rapa e broccoletti all’olio (rapini).
Agosto
Dopo ferragosto è il momento di pensare alla carciofaia e ai cardi. Le piante si seccano naturalmente ma per agevolare la ripresa vegetativa si recidono al livello del terreno. A novembre avremo nuove piante e anche carducci da separare e ripiantare. Una carciofaia può durare diversi anni mentre i cardi sono utilizzati come annuali, ma noi li trattiamo come carciofi e ormai li abbiamo da tre anni.
Qualche giorno prima delle semine invernali, le file dell’orto precedentemente preparate, vanno riguardate. Estirpiamo e zappettiamo (se necessario) e innaffiamo, in modo che i semi trovino la terra umida, ma non zuppa!
Le buche per i trapianti invece le facciamo nel momento in cui mettiamo a dimora le piantine, spostando la pacciamatura organica.
Settembre
Tra fine agosto e l’inizio di settembre si seminano e si trapiantano gli ortaggi invernali. Una volta seminato e trapiantato, ovviamente bisogna innaffiare con regolarità per far germogliare i semi e far crescere le piantine. Quando i semi saranno germogliati e le piantine alte circa 10 cm, pacciamiamo anche le file seminate che nel frattempo si sono riempite dinuovo di “erbacce”, agevolate dall’irrigazione!
A settembre, oltre alle semine e ai trapianti, prepariamo gli impianti per nuovi alberi da frutto. Le buche si preparano a settembre quando la terra non è fangosa per via delle pioggie.
Ottobre
Ottobre, e poi febbraio, sono mesi dedicati alle potature degli alberi da frutto. Qui si preferisce fare queste operazioni a febbraio e noi ci adeguiamo alla cultura locale, anche se potiamo ben poco. Le ramaglie delle potature, nonchè le foglie cadute, le utilizziamo come materiale da pacciamatura nell’orto.
Semine e trapianti estivi
Agosto e Settembre
Tra agosto e settembre, come detto, si seminano gli ortaggi invernali.
Parliamo di semine dirette in campo, perché in semenzaio si comincia in estate.
Noi seminiamo solo broccolo rapa, broccoletto all’olio e cicoria da puntarelle. Seminiamo lungo la fila, quasi in continuo e poi diradiamo le piante quando sono cresciute un po’. Si può seminare in campo anche valeriana e spinacio.
Ogni anno ci ripromettiamo di anticipare queste semine di un mese, ma ancora non siamo riusciti a farlo perché a luglio siamo sempre troppo occupati con l’orto estivo!
Nello stesso periodo, fine agosto-prima metà di settembre, si trapianta.
L’orto d’inverno prende forma con tutte le varietà di cavoli, di broccoli e file di finocchi, cicoria e radicchi.
Ovviamente bisogna innaffiare con regolarità per far germogliare i semi e far crescere le piantine.
Semine autunnali e invernali
Ottobre
Alla fine di ottobre, entro la ricorrenza dei morti, qui si seminano di fave e piselli. Si seminano a posterelle, cioè 3-4 semi in ogni buchetta sulla fila.
Novembre
Le fatiche si concludono con la semina dei bulbilli di aglio. Noi lo facciamo in contemporanea alla semina delle fave (novembre) e poi ripetiamo l’operazione a gennaio e ancora a marzo.
Anche quest’anno faremo il nostro piccolo appezzamento di grano, quindi verso la fine di novembre ci aspetta anche la semina del grano che facciamo a spaglio.
Accorgimenti e trattamenti nell’orto invernale
Anche se l’orto invernale è meno impegnativo di quello estivo ci sono diverse cose di cui occuparsi e preoccuparsi.
Prima di tutto il gelo. Le gelate notturne, se ripetute per giorni e giorni, rovinano tutti gli ortaggi. Li ghiacciano dentro e poi marciscono, quindi molta attenzione alle previsioni del tempo e quando necessario usare delle coperture.
L’ideale sarebbe una serra, ma i teli di tnt bianco funzionano ugualmente e proteggono bene le piante dal gelo. Noi abbiamo provato a fare una serra tunnel, ma alla fine troviamo più pratico usare il tnt bianco.
Molta attenzione anche alle cavolaie, piccole farfalle bianche. Bisogna passare spesso nell’orto a controllare la pagina inferiore dei cavoli, già subito dopo i trapianti. Molto meglio togliere le uova che ritrovarsi a lottare con bruchi famelici. Nel qual caso il rimedio è toglierli manualmente o usare il bacillus thuringiensis.
Qui che è molto umido un vero flagello sono le limacce, lo scorso inverno ne abbiamo avute migliaia. L’unico rimedio efficace è stato l’eliminazione manuale, il che vuol dire uscire al freddo a sera inoltrata!
L’ortofosfato di ferro, molto pubblicizzato e anche ammesso in agricoltura biologica, da noi non ha funzionato. Ci sono stati dati anche altri consigli, come tenere le oche, le anatre o le quaglie ma, ricordate, questi non sono animali notturni e di giorno le limacce non si fanno vedere!
D’inverno, cominciando a novembre, si fanno anche i trattamenti sugli alberi da frutta che hanno avuto dei problemi. Monilia, gommosi o bolla del pesco si combattono con poltiglia bordolese, soluzioni di acqua e bicarbonato o bicarbonato e sapone molle.
Aggiornamento
Abbiamo riprovato l’ortosfosfato ferrico per contrastare limacce e chiocciole.
Nel caso di una grande popolazione, come da noi, abbiamo scoperto che, affinché funzioni, bisogna spargerlo nell’orto almeno due volte.
Dopo la prima distribuzione bisogna ripetere il trattamento a distanza di 7-10 giorni.
Solo in questo modo siamo riusciuti a salvare gli ortaggi, anche se l’eliminazione manuale rimane il metodo più efficace.