Riusciamo a scrivere il resoconto del mese di luglio solo ora perché questo mese è stato davvero impegnativo, tante, tantissime cose da fare nell’orto, nel pollaio e anche in cucina.
Nell’orto
L’occupazione maggiore è stata mietere e trebbiare il grano. Era la nostra prima esperienza e non è stato facile, facendo tutto come gli Amish, cioè tutto a mano!
Abbiamo fatto diversi tentativi, ed errori, ma se non si sperimenta non si impara! Faremo un articolo dedicato al nostro esperimento di coltivazione del grano, comunque, dopo tanta fatica, abbiamo 20 chili di chicchi puliti e parecchia paglia per le nostre galline.
Prima del grano abbiamo avuto la raccolta dei ceci. Quest’anno un po’ in anticipo per via del gran caldo, e siamo riusciti ad avere quasi 6 chili di preziosi semi secchi. Sgranare una notevole quantità di baccelli ha richiesto del tempo, ma lo sapevamo visto che lo facciamo da qualche anno.
Non abbiamo potuto seguire l’orto estivo come di solito, e abbiamo davvero apprezzato il nostro nuovo sistema di irrigazione computerizzato che ci ha permesso di dare acqua all’orto mentre eravamo occupati con il grano.
Purtroppo dopo un maggio freddino l’orto non è rigoglioso e tutto è un po’ in ritardo. Di questo periodo solitamente i pomodori erano già pronti e noi avevamo fatto già la prima conserva, invece quest’anno i pomodori sono ancora verdi e non abbiamo ancora assaggiato i frutti delle nostre varietà antiche, a parte qualche ciliegino giallo.
Molte piante, inoltre, hanno la peronospora nonostante due trattamenti con poltiglia bordolese e un’estate caldissima.
Anche melanzane, peperoni e fagioli sono in ritardo: molti fiori, pochissimi frutti e piante poco rigogliose. Speriamo la situazione migliori.
Le zucchine, al contrario, sembrano praticamente a fine ciclo. Il raccolto è stato scarso, sia di zucchine romanesche che di quelle trombetta.
Ci aspettano ancora molti lavori da fare, estirpare le infestanti, aggiungere pacciamatura e fare pulizia nelle file invernali e dei legumi raccolti.
Dovremo anche fare un trattamento con olio di neem (o poltiglia) per cercare di limitare i danni delle malattie funginee.
Nel pollaio
Dopo una cova problematica, ora abbiamo due bellissimi pulcini araucana.
La situazione nel pollaio è cambiata: il gallo aggressivo è andato via, abbiamo fatto l’inserimento delle galline nuove (una è un gallo) e spostato la chioccia nel pollaio piccolo.
L’integrazione tra vecchie e nuove non è semplice e neanche il rientro della chioccia araucana (con pulcini) nel suo gruppo. Le galline sono piuttosto rigide sull’ordine di beccata, ma la situazione migliorerà. Il fatto di avere un’area pascolo enorme permette di non avere ferimenti o accanimenti, e ognuna trova il suo spazio.
In questo mese di cambiamenti abbiamo dovuto fronteggiare anche la malattia del galletto nuovo.
All’improvviso ha cominciato a zoppiccare e il giorno seguente non riusciva più a stare in piedi. Lo abbiamo trovato sdraiato nel campo, preoccupati lo abbiamo raccolto e chiamato subito il nostro veterinario a domicilio.
Pensavamo ad una frattura, magari procurata durante le schermaglie con le ovaiole, invece gli arti erano a posto.
Il veterinario ha ipotizzato una malattia neurologica perché il problema era di coordinazione motoria.
Il panico: si trattava forse della malattia di Marek? Ma queste nuove galline sono state prese a una fiera agricola, da una azienda avicola che ha l’obbligo di vaccinare gli animali!
Lo abbiamo separato e curato somministrando vitamina B. Dopo cinque giorni era di nuovo in piedi e impaziente di uscire dal gabbione. Ora razzola con le sue compagne anche se la cura continua.
Il veterinario, che è tornato a controllarlo, è rimasto sorpreso dalla velocità di guarigione e non si spiega come potesse avere una malattia da carenza avendo un pascolo a disposizione. Per ora siamo contenti ma ancora non lo consideriamo guarito, anche se possiamo dire con certezza che fortunatamente non si tratta di malattia di Marek, altrimenti sarebbe già morto.
Dei gattini nati qui ne è rimasto uno solo. I due rossi hanno trovato casa insieme, gli altri sono spariti, probabili prede delle volpi. L’unica gattina superstite l’abbiamo chiamata Egizia, per via del muso triangolare e zampe molto lunghe (sembra proprio la dea egiziana Bastet!), e forse rimarrà con noi.
In cucina
Anche in cucina abbiamo avuto il nostro da fare, innanzitutto con le conservazioni.
Il grano lo abbiamo messo sottovuoto in pacchetti da un chilo e contiamo di comprare un mulino domestico per macinare al momento la farina che ci serve.
Abbiamo trasformato anche la frutta (albicocche e susine) che i vicini ci hanno regalato. Confettura di susine e zenzero, confettura di albicocche e anche succhi di frutta!
Diy
Non abbiamo avuto il tempo di fare i lavori di manutenzione programmati per luglio. In effetti gli arredi in legno e i pollai devono essere ancora trattati con impregnante e olio.
Però siamo riusciti a rifare i piani dei tavoli da birreria. Erano ridotti piuttosto male, imbarcati e spaccati in alcuni punti. Abbiamo comprato del compensato marino, fatto dei listoni e assemblati a formare un nuovo piano. Abbiamo anche aggiunto una gamba centrale per evitare che il piano si fletta al centro. Poi abbiamo dato impregnante e finitura impermeabilizzante, e ora sono pronti per resistere alle intemperie dell’inverno e durare (almeno!) un altro anno.