Bollettino della domenica: giugno

patate, ceci e granoDopo un maggio che sembrava novembre, eccoci a giugno e… sembra luglio! Con questo clima assurdo tutti i lavori dell’orto estivo hanno subito ritardi, le piante hanno sofferto parecchio e solo adesso si stanno riprendendo.
Ma inutile lamentarsi, c’è tanto da fare!

Nell’orto

Trapianti

A maggio non siamo riusciti a fare tutti i trapianti dell’orto estivo perché la terra era sempre zuppa. Quindi le ultime piantine le abbiamo trapiantate a giugno, con un mese di ritardo. Mai successo prima, speriamo bene.

Quello che abbiamo piantato a maggio ha patito parecchio, un mese di pioggia e freddo ha mandato le piante in sofferenza.
I fagiolini (sia seminati che comprati) sono diventati gialli e si sono arrestati nella crescita. I peperoni del semenzaio sono morti dopo una settimana dal trapianto in campo e quelli comprati hanno perso molte foglie. Le melanzane (comprate) si sono ingiallite quasi subito, mentre i pomodori antichi hanno resistito, ma non sono cresciuti molto.

Solo adesso l’orto si sta riprendendo, le piante stanno tornando verdi, la crescita è ripartita e la fioritura è cominciata.
I fagiolini comprati, però, non si sono ripresi.

zucchina, pomodori antichi e pomodori spontaneiTrapiantando tardivamente i fagioli del Purgatorio e altre 3 varietà di pomodori antichi (da semenzaio), ci siamo accorti che, sparse nell’orto, ci sono tante piantine di pomodori spontanee, nate dai pomodori dello scorso anno. Le abbiamo lasciate, vedremo come cresceranno.

Le patate e i ceci crescono bene, mentre il grano si è ingiallito solo dopo una settimana di caldo torrido. Ora è uno spettacolo e si avvicina il tempo della mietura.

Lavori

I lavori da fare sono sempre tanti.
Prima di tutto c’è da tenere a bada “l’erbaccia” che cresce rigogliosa. Tagliaerba da passare frequentemente ed estirpazione manuale nell’orto e sotto la pacciamatura, quasi quotidianamente!
Ogni 2-3 giorni c’è da sfemminare i pomodori e controllare le legature. E c’è da controllare anche i baccelli dei broccoli rapini perché dobbiamo raccoglierli prima che si aprano e i semi si spargano a casaccio nell’orto.

fava rosa, carciofaia e gelso rossoRaccolte

Le fave hanno sofferto un po’ ma, alla fine, anche quest’anno la resa è stata buona, quasi 45 chili! Di piante di fava rosa, invece, se ne è salvata solo una e quindi abbiamo raccolto solamente una manciata di scafi. Sotto la buccia colorata, la fava è comunque verde e il sapore è uguale a quello delle fave comuni.
Per la prima volta abbiamo potuto raccogliere anche una discreta quantità di carciofi, vera novità del nostro orto. Finalmente, dopo qualche anno di tentativi, possiamo dire che la mini carciofaia si è avviata bene.

Nel frutteto purtroppo non abbiamo ancora raccolto niente. La pioggia ha spaccato tutte le ciliegie e i fichi di giugno, senza sole, non sono maturati.

Gli alberelli messi a dimora ad ottobre stanno bene ma, essendo piccoli, non portano frutti, a parte qualche bacca sul gelso rosso.

micetti, gallo araucana e livornesiNel pollaio

Puntuale come ogni anno, la bella stagione porta nascite.
Le gatte dei vicini hanno partorito, qui da noi, quasi contemporaneamente. Ora ci sono 4 micetti che saltellano e giocano sul nostro prato. Stupendi.

La situazione del pollaio invece resta invariata: il gallo continua ad essere aggressivo. Non riusciamo a fare le grandi pulizie stagionali delle casette, nè a passare del tempo con le galline. Non siamo riusciti neanche ad integrare le nuove galline (di cui una è maschio!), che sono ancora separate nel nuovo recinto.

L’unica novità è che, una settimana fa, la gallina araucana ha deciso di mettersi a covare!
Le abbiamo aggiunto qualche altro uovo, sempre suo, perché la percentuale di fertilità delle uova di araucane è bassa. Lo abbiamo fatto di notte perchè il gallo, durante giorno, è sempre di guardia.

Questa situazione proprio non mi piace, e mi costringe a riflettere sulla gestione di un micro allevamento.
La mia personale conclusione è che nel pollaio non devono esserci maschi (almeno non così territoriali) e quindi bisogna entrare nell’ottica dei contadini, cioè ucciderli per mangiarli. Oppure non bisogna permettere alle galline di covare perché i pulcini che nasceranno saranno, ovviamente, anche maschi.

Per evitare di uccidere il gallo e “schiocciare” la gallina (costringerla a non covare) abbiamo fortunatamente trovato chi prenderà gallo e pulcini in blocco. Per questa volta abbiamo trovato una soluzione, ma le riflessioni continuano.

carciofi, fave e cipolle,In cucina

Dopo la raccolta, è tempo di conservazione.

Le fave, dopo averne regalate e mangiate, le conserviamo per l’inverno. Noi preferiamo surgelarle perché le quelle secche sono piuttosto scomode da gestire, richiedono giorni di ammollo prima di poterle cucinare.
Così eccoci a sbucciare chili di scafi. Poi sbollentiamo le fave per 3-4 minuti in acqua, una volta sbollentate le scoliamo, togliamo la seconda buccia, le insacchettiamo e le congeliamo.

Anche per i carciofi abbiamo provato lo stesso tipo di conservazione. Sbollentati in acqua e limone, tagliati a spicchi, scolati e poi insacchettati per il freezer.

Sia carciofi che fave li cucineremo senza scongelarli, direttamente dal congelatore alla pentola.

Ti potrebbe interessare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *