“4 aprilante, 40 giorni di pioggia filante”, infatti piove. E pioverà ancora, se vogliamo credere a questo detto popolare, visto che la pioggia è arrivata proprio il quattro aprile!
Nell’orto
Un po’ di pioggia non fa che bene all’orto, dopo tanta siccità.
Le fave ringraziano. Non le abbiamo innaffiate spesso, oltre al fatto che le abbiamo seminate a novembre con terra pesante. Infatti hanno stentato a spuntare (alcune non sono proprio nate), e sono rimaste più piccole del normale, pur essendo piene di fiori e di piccoli baccelli.
Anche il grano si avvantaggerà di un po’ di pioggia, sta venendo su proprio bene. Ai ceci invece la pioggia non serve, se la cavano benissimo in clima siccititoso, anzi c’è da sperare non piova troppo.
Troppa pioggia può essere un problema anche per i semi dei fagiolini. Li abbiamo riseminati perché quelli messi a fine marzo stentano a germogliare. Speriamo non marciscano nel terreno anche questi.
I semenzai sono uno spettacolo, tutte le piantine stanno crescendo bene e le “perdite” sono state poche.
Tutti i pomodori antichi hanno già 4 foglie vere, le zucchine e le zucche sono alte 12 cm, e i piselli li abbiamo già potuti trapiantare nell’orto, loro non temono il freddo. Anche le piantine di peperone corno giallo e peperoncino arcobaleno sono nate e cominciano a mettere le seconde foglie.
In questo momento i semenzai sono un po’ più impegnativi perché vanno portati all’aperto tutti i giorni, ritirati il pomeriggio e innaffiati almeno due volte al giorno. Il momento è critico: la carenza idrica può far morire le giovani piantine, ancor prima dei trapianti.
Abbiamo preparato un altro semenzaio, un po’ tardi (ma aspettavamo la luna crescente), con nuovi semi di pomodori antichi: due varietà di datterini e pomodoro meraviglia bianca. Hanno trovato posto anche semi di mix di lattughe e di zucchina patissone (nel precedente semenzaio da 6 semi è nata una sola pianta). Vediamo se cresceranno bene, e soprattutto in fretta.
Siamo in attesa che le temperature notturne si alzino un po’ per impiantare tutto l’orto estivo. Contiamo di farlo per la fine del mese, sempre che la terra non sia troppo zuppa per fare i trapianti.
Nel pollaio
Purtroppo abbiamo avuto la morte di una gallina. Una ovaiola, una delle prime, la nostra prima chioccia.
Ci siamo accorti che qualcosa non andava perché, da un giorno all’altro, non usciva più dalla casetta. Chiamato il veterinario, abbiamo scoperto che, nonostante la cresta fosse di un bel colore rosso e il piumaggio fosse folto, era solo pelle e ossa.
L’abbiamo isolata nell’altra casetta con la paura potesse essere una malattia contagiosa. L’abbiamo curata, ma non c’è stato niente da fare, in pochi giorni è morta. E non di vecchiaia, aveva quattro anni e mezzo, ma di peritonite (scoperto con l’autopsia).
Un gran dolore, considerando che noi non uccidiamo le galline per mangiarle.
Il gallo ora monta anche la mamma sabelpoot, che non è per niente contenta. Per ora nessun ferimento.
Purtroppo continua ad essere aggressivo, e non solo con me. Nonostante lo allontiamo e non arretriamo al suo attacco, non ha cambiato atteggiamento, ci prova lo stesso. Penso che sarebbe molto meglio se non ci fosse.
Una nota lieta però c’è: è nato un pulcino araucana dall’uovo che abbiamo regalato ad un nostro amico! Un pulcino cileno, come lo chiama lui, primo figlio dei nostri araucana, covato dall’incubatrice e aiutato a nascere, perchè non riusciva a rompere completamente il guscio dopo un giorno che ci provava.
In cucina
Aprile è anche il periodo di preparazione di torte pasquali. Qui si usa fare quelle al formaggio e anche quelle dolci. Ho imparato a farle dalle mie vicine, preparandole con loro il primo anno che arrivammo qui, ora le facciamo da soli.
Si comincia dieci giorni prima del giovedì santo (giorno in cui si fanno) con la preparazione della pasta acida, due giorni prima (martedi) si pesa e si ammorbidisce la quantità necessaria, poi la sera prima (mercoledi), si fa la masonata, cioè si cola la pasta madre su una metà della farina necessaria per le torte. Si lavora in modo che la pasta madre non tocchi il contenitore, si fa il segno della croce (una sorta di rito propiziatorio per la riuscita delle pizze), si copre il contenitore con stracci e coperte per tenerlo al caldo e la mattina dopo si è pronti a cominciare a fare le torte.
Il rito è molto bello, non è una preparazione veloce, soprattutto per le torte dolci, ma se vi interessa metterò la ricetta.
Per ora abbiamo preparato la pasta madre e aspettiamo che inacidisca il giusto.
Faremo anche le colombe monoporzione, che in realtà sono solo una sorta di ciambellone a forma di colomba, ma fanno sempre piacere sulla tavola di Pasqua, soprattutto ai bambini.
Ovviamente non mancheranno le uova, ma quest’anno avremo le uova azzurre, naturali, senza bisogno di coloranti!