Quando tre dei nostri pulcini araucana si sono rivelati maschi sapevamo già che due avremmo dovuto darli via. Avevamo tanti dubbi e tante ansie su come avrebbero potuto convivere tre galli fino a quel momento ma, come spesso accade, la realtà supera la fantasia e ci ha riservato delle sorprese!
Galli Araucana
Innanzi tutto bisogna dire che parliamo di galli di razza araucana, una razza particolare ed effettivamente piuttosto selvatica, quindi non so se la nostra esperienza possa estendersi a tutte le razze.
Questi galli infatti sono ben diversi dall’unico galletto che avevamo avuto, un sabelpoot porcellana. Quello si era rivelato molto tranquillo e premuroso con la sua unica compagna sabelpoot, fino al punto di sacrificarsi contro una volpe per difenderla.
Comunque, con i galletti aracauna fino all’età di 4/5 mesi non ci sono stati problemi, nè lotte cruente, solo normali sfide per stabilire la gerarchia, come succede anche tra galline. Tutti e tre erano gerarchicamente sottomessi alle ovaiole e alla mamma sabelpoot (ma non alla loro sorella araucana).
Il momento “critico” è stato intorno ai 5 mesi di vita. A quel punto le sfide dirette sono diventate quotidiane e i galletti si affrontavano più volte al giorno. Anche se bisogna dire che le lotte sanguinose e i ferimenti che temevamo non ci sono mai stati. Questo perché avendo tanto spazio a disposizione il gallo “perdente” poteva semplicemente allontanarsi. Una volta allontanatosi, improvvisamente tutti si acquietavano e sembravano andare d’accordo e razzolavano tranquillamente tutti insieme, almeno fino alla prossima sfida.
(Noi ci eravamo comunque attivati a cercare qualcuno interessato a prenderne due)
A 6 mesi sono iniziati i problemi
I guai seri sono cominciati intorno ai 6 mesi, quando sono diventati galli e hanno cominciato a cantare.
All’inizio sembrava andare tutto bene: con la maturazione sessuale si sfidavano ma solo nel canto, e ci sono stati pochi momenti di tensione. Nel pollaio si era già stabilito un ordine gerarchico (quello bianco dominante, poi il nero e in ultimo il marrone), e al gallo dominante bastava fare qualche passo di lato verso l’altro gallo per rafforzare la sua posizione. Ma all’improvviso… ecco l’imprevisto.
La maturità comporta per i galli una forte spinta sessuale e così, da un giorno all’altro, hanno iniziato tutti a volersi accoppiare con le galline, di continuo. Solo che quando un gallo che non era il primo nella gerarchia iniziava a montare una gallina, afferrandola sul collo con il becco per tenerla ferma, un’altro gallo gerarchicamente superiore montava sopra al primo gallo e beccava anche lui la gallina. La poverina cercava di scappare, il primo gallo cercava di tenerla ferma, il secondo cercava di tenere fermo il primo e le altre galline accorrevano ad di aiutare la malcapitata. Praticamente il caos!
Galline spaventate
Dopo tre giorni di questa situazione, due delle galline ovaiole non sono più volute uscire dalla loro casetta. Si affacciavano nella run per bere e mangiare e poi rientravano di corsa. Soltanto quando portavamo verdure fresche o pezzetti di carne uscivano ma rimanevano attaccate alle nostre gambe. Per loro quindi niente pascolo, niente razzolare in giro, erano spaventatissime e questo non lo avevamo proprio immaginato.
Solo la terza ovaiola continuava ad uscire e razzolare come sempre (perché dominante sui galli). Anche la mamma sabelpoot razzolava indisturbata perché appena si avvicinava uno dei suoi ex pulcini, lo cacciava via pur essendo, come taglia, a malapena la metà del gallo.
Di male in peggio
La situazione era già piuttosto brutta (due galline spaventate rintanate nella casetta e i galli ad aspettarle fuori), ma dopo una settimana è ulteriormente peggiorata.
Improvvisamente i galli hanno ribaltato le gerarchie con le galline che li dominavano! Quindi anche la terza ovaiola ha iniziato a dovere stare sempre attenta perché veniva attaccata alle spalle e la mamma sabelpoot è stata ferita sulla testa da uno dei galli. Purtroppo non sappiamo quale.
Unica gallina ancora “libera e felice” era la loro sorella araucana perché ritenuta ancora immatura e quindi al riparo dalle voglie sessuali dei giovani galli.
Vedere una delle nostre galline ferita è stato uno shock, un’esperienza veramente traumatica, la sabelpoot è una gallina nana ed essere montata e afferrata con il becco da galli grandi il doppio poteva avere conseguenze ancora più tragiche.
Finalmente, a quasi 7 mesi di età, sono venuti a prendersi i due galli, e tutti e due nello stesso giorno. Anche questo è stato traumatico. Dispiace vederli andare via e ci si chiede se staranno bene, se si adatteranno, ecc.. E anche se si è fatto bene a tenere il gallo più “farlocco” nella speranza di evitare ferimenti alle galline… (Inizialmente volevamo tenere il dominante bianco)
Unica nota positiva di tutta la faccenda è che i galli con noi non sono mai stati aggressivi (altra ansia che avevamo). C’è da dire che siamo stati sempre in guardia e spesso li abbiamo allontanati dalle galline proprio come fanno loro, cioè avanzando di lato.
Aggiornamento:
anche questo è cambiato, e abbiamo dovuto affrontare gli attacchi del gallo rimasto…
Cosa abbiamo imparato
Dopo questa esperienza possiamo dire con certezza che per avere più galli in un pollaio è fondamentale che abbiano tanto spazio a disposizione e sopratutto tante, tantissime galline (almeno dieci galline per gallo). E questo non tanto per i galli, quanto per la tranquillità delle galline!
Se si hanno tanti galli e poche galline, è meglio dare via i galli prima che raggiungano l’età della maturità sessuale. Perciò prima dei 6 mesi di età, o comunque appena iniziano a cantare.
Quasi tutti i galli, prima o poi, diventano aggressivi. Anche un solo gallo può creare problemi.
Inoltre c’è molto su cui riflettere, sulla Natura, sui comportamenti istintivi, sull’allevamento in generale e sulla nostra capacità di allevare senza essere emotivamente coinvolti.
Se vogliamo continuare a tenere qualche gallina, credo che dovremmo dissuaderle ogni volta che si metteranno a covare (anche se è una forzatura). O mettere in conto di dover uccidere i maschi, che è poi quello che fanno, o sono costretti a fare, tutti gli allevatori amatoriali, e non solo di avicoli.