Lo spirito dei Natali passati: menu

grembiule NataleDiversamente dalle decorazioni che partono un mese prima, noi cominciamo a pensare ai due menu di Natale, vigilia e pranzo, solo con una decina di giorni d’anticipo. La prima cosa che prepariamo è la pasta: tonnerelli all’uovo per la vigilia, e tortellini con ripieno di carne (o ravioli con ricotta e spinaci) per il Natale, e ci vuole tempo per farne in numero sufficiente!

Poi passiamo ai dolci delle feste, che qui nell’alto Lazio vuol dire biscotti con le nocciole. Fino a qualche anno fa facevamo anche il “nerone”, una variante del pangiallo romano, composto di frutta secca e miele, per onorare la tradizione di famiglia di mio marito. Ora la tradizione la portano avanti i miei fratelli: è sempre rimasta in famiglia, ma ha, per così dire, cambiato ramo.

Menu della Vigilia

I menu sono tradizionali, almeno nel senso di tradizione familiare, niente stravaganze, in special modo quello del 24.

La cena della Vigilia si apre con i fritti. Oltre a cavolfiore, carciofi e zucchine (che ogni anno -ahimè invano- cerco di eliminare perché l’inverno NON è stagione di zucchine!), pastelliamo e friggiamo anche la mela, gli amaretti e talvolta anche le alici. Raramente le foglie di borragine perché nell’orto non l’abbiamo e dobbiamo sperare che ce la regali qualche vicino.

Come antipasto abbiamo aggiunto anche il pesce finto per rispettare la tradizione dei cognati e farli sentire come a casa; lo prepariamo il giorno prima perché si insaporisca meglio.

Si prosegue con tonnarelli al sugo di tonno, fatti con le uove delle nostre galline, preparati prima e poi congelati; l’approccio non sarà gastronomicamente perfetto, ma è di sicuro molto più pratico.
Il sugo invece è la prima pentola che viene messa sul fuoco il 24 mattina, in modo che abbia tempo di rimanere qualche ora a insaporirsi prima della cena (è un classico sugo di tonno alla romana); ah, ovviamente usiamo le passate che produciamo a luglio/agosto!

Il secondo spesso è un pesce al sale, cotto in forno. Ma abbiamo fatto anche il salmone in crosta, gamberoni con salsa di arancia, o cartocci di cernia ed erbette; per rispettare la  tradizione di famiglia, basta che il secondo sia di pesce.
Per i contorni quel che c’è nell’orto, che vuol dire bieta, finocchi, cicoria o broccoli rapa.

Per finire i dolci. Oltre ai nostri biscotti, pandoro e panettone ma accompagnati con una crema inglese che mio marito fa benissimo!

Menu di Natale

Il menu del pranzo di Natale ci lascia più margine di creatività, a parte i tortellini.

L’antipasto varia, ma solitamente partiamo con bruschette con lardo (di Arnad!) fatte sulla brace del camino, o torta rustica a forma di albero, o bignè (fatti da noi!) salati, cui magari si aggiunge una forma di tête de moine, più che altro perché é divertente usare la girolla.

Come primo serviamo o tortellini di carne (raviolini) in brodo chiarificato (mio marito ci tiene a sottolinearlo), o ravioli al sugo, dipende da cosa siamo riusciti a preparare la settimana precedente.

Il secondo è di carne, spesso pollo, che mette d’accordo tutti, ma abbiamo proposto anche filetto di manzo alla Wellington o arrosto di vitello con nocciole.
Contorni sempre dall’orto con aggiunta di purè, o di patate (nostre) o di sedano rapa.

E il vino? Beh, il vino è spesso quello della vendemmia!
Per finire ancora dolci, spumante e… tombolata!

E voi che cosa preparate? Quali sono le vostre tradizioni?

 

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